Cinematica

Nel caso di displasia dell’anca e relativa lussazione o sub-lussazione della testa femorale nell’articolazione vengono a determinarsi le seguente condizioni :

a) la testa del femore dislocata lateralmente è contenuta dalla capsula articolare piuttosto che dall’acetabolo così che ne consegue ridotta l’abduzione.

b) I muscoli adduttori, soprattutto il m. pettineo, risultano stirati in seguito alla posizione assunta dalla testa del femore.

c) la capsula articolare già stirata e infiammata viene ulteriormente sottoposta a tensione e ne consegue un ulteriore inasprimento del dolore.

d) il paziente istintivamente assume una base d’appoggio ” stretta” così da restringere l’ampiezza del movimento dell’abduzione.

e) il cane ” salta come un coniglio” e così su entrambe le anche si riducono gli stress da eccesso di sollecitazioni meccaniche .

Diapositiva01
Bojrab “Tecnica chirurgica” Ed.Utet, 2001

Fattori predisponenti :

L’aumento dell’inclinazione dell’acetabolo crea una condizione favorevole di sub-lussazione della testa del femore. Strategie reattive istintive dell’organismo per il mantenimento della stabilità articolare :

1) I muscoli rotatori e abduttori dell’anca si contraggono e fanno rientrare la testa del femore nella cavità dell’acetabolo. Limite : come tutti gli altri gruppi muscolari questi non possono permanere in uno stato di contrazione perenne : quando si esaurisce la loro spinta per stanchezza si ripristina lo stato di sub-lussazione.

 

Diapositiva02
Bojrab “Tecnica chirurgica” Ed.Utet, 2001

 

1) Il paziente assume una base d’appoggio ” larga”.

Abducendo il femore le forze muscolari assiali vengono orientate verso l’acetabolo e conseguentemente la testa del femore viene ridotta.

– Vantaggi : questo movimento richiede uno sforzo limitato e incrementa la stabilità articolare durante il movimento o la stazione.

– Svantaggio : la deambulazione è poco naturale con il piede mantenuto esternamente alla testa del femore.

E’ possibile osservare questo ” escamotage ” nei cani mentre effettuano una salita o immediatamente prima di spiccare un salto sentendosi insicuri della spinta del treno posteriore allargano la base di appoggio un istante prima dello sforzo riportando le anche nella propria sede e una volta esaurito quel particolare movimento i piedi riassumono la posizione classica con anche e piedi sulla stessa verticale.