Il rimedio omeopatico

Le diluizioni o potenze omeopatiche

Il principio della dose minima

Considerando che, come abbiamo visto, il filo conduttore del pensiero di Hahnemann è una concezione dinamica della vita, è facile comprendere, con un ragionamento strettamente consequenziale, anche il quarto principio dell’omeopatia: il principio della dose minima, infinitesimale.

L’azione del medicamento omeopatico si conforma alla legge naturale secondo cui “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale a contraria”. Per la farmacologia e la posologia omeopatica questa legge rappresenta, insieme alla legge della similitudine, l’asse logico di tutto il ragionamento.

Da azione tossica ad azione medicamentosa

Le sostanze medicamentose naturali, provenienti dal regno animale, minerale o vegetale, esercitano due diverse azioni sull’organismo. A dosi ponderali la maggior parte di esse esercita un’azione tossica primaria e nociva. Que sta tossicità può essere acuta o cronica; volontaria, accidentale o professionale. Essa provoca soprattutto lesioni organiche. A dosi subtossiche usate a scopo sperimentale su soggetti di varia età e sesso (dal punto di vista omeopatico diremmo a scopo “patogenetico”), esse provocano sintomatologie funzionali, generali a mentali (modificazioni del comportamento generale, o «mutamenti del modo di sentire e d’agire», Hahnemann).

Queste sostanze, per esempio i grandi veleni come l’arsenico, somministrate in dosi ponderali sono tossiche; ma esse divengono medicamenti se somministrate in dosi omeopatiche.

Il potenziale terapeutico di un rimedio omeopatico è molto spesso direttamente proporzionale al suo potere di alterare la salute di un organismo, in dosi ponderali.

Diluizione e dinamizzazione

Diluizioni

Concetto di diluizione e sua azione

Rimedio omeopatico e diluizioni: breve panoramica introduttiva

Il processo di potentizzazione

La dinamizzazione