OSTEOCONDRITE – OSTEOCONDROSI DISSECANTE: OCD

Introduzione

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Introduzione

Premessa: 

L’osteocondrosi è una patologia sistemica dell’ossificazione encondrale, ampiamente descritta ma non completamente compresa che colpisce uomo, cane, suino, cavallo, bovino, pollo, tacchino e cervo.

Probst, C.W., Johnston, S.A. in “Slatter 2nd ed.

OSTEOCONDROSI
Definizione

L’osteocondrosi è una alterazione dell’ossificazione encondrale a causa della quale porzioni di fisi,apofisi e dello strato profondo delle epifisi non si differenziano in osso maturo. Il risultato è la formazione di aree circoscritte di cartilagine ispessita ed indebolita suscettibile di traumatismo.

Per gentile concessione di J.F. Bardet

Ossificazione encondrale

OCD – Cause

Cause: 

L’eziologia è complessa, multifattoriale e spesso sconosciuta; l’OCD viene considerata una malattia ereditaria molto comune nelle razze medio grandi o in quelle a rapida crescita. La base comune è rappresentata da alterazioni della cartilagine, non correttamente nutrita, e dell’ossificazione endocondrale durante la fase di crescita (ovvero la cartilagine non si trasforma correttamente in osso vero e proprio o maturo).

cause

Tratto dalla tesi di Laurea della Dott. Valeria Fagarazzi

OCD – Sintomatologia

Dolore e zoppia, più o meno grave, sono i sintomi principali e più comuni in corso di OCD;  solitamente la zoppia insorge repentinamente ed è tipico, in questi casi, poter apprezzare la difficoltà durante il movimento, quando l’animale si stanca o durante l’estensione dell’arto interessato con netta riduzione dell’escursione articolare.

 

Il riposo invece allevia la sintomatologia ed il soggetto affetto da tale patologia tende ad evitare le manipolazioni, si sottrae all’esercizio fisico e mantiene l’arto, che presenta anche una maggiore rigidità, scarico in stazione.

La zoppia, tanto più grave quanto più è estesa ed importante la lesione, se persiste per lunghi periodi può comportare atrofia muscolare dell’arto sottratto alla normale funzionalità.

La sintomatologia è spesso bilaterale e complicata dalla presenza concomitante di altre alterazioni a carico dell’apparato osteoarticolare (FCP – UAP – ritardate ossificazioni dell’Ulna e dell’Epifisi Distale dell’Omero).

OCD – Diagnosi

L’esame ortopedico e la radiografia sono utili per la diagnosi di certezza, il primo consente di valutare la zoppia, il dolore alle manipolazioni, eventuali tumefazioni o gonfiori della zona interessata e la riduzione dell’escursione articolare mentre il secondo permette di apprezzare le alterazioni radiografiche (ben visibili in quando le ossa godono di elevato contrasto all’indagine radiografica) consentendo parallelamente la classificazione del grado di displasia del gomito.

La radiografia può evidenziare alterazioni bilaterali (nella maggior parte dei casi) anche se l’animale, all’esame clinico, presenta sintomi solo a carico di un arto (monolateralmente).

La visita del paziente comprende anche la raccolta dell’anamnesi, gli esami ematologici (emocromo e biochimico) e l’analisi delle urine, utili per la valutazione dello stato di salute generale del soggetto. Si può ricorrere anche alla risonanza magnetica (RM), alla tomografia computerizzata (TC) ed all’esame del liquido sinoviale.

OCD – Terapia e Prognosi

Il trattamento conservativo comprende la somministrazione di farmaci (generalmente antinfiammatori e condroprotettori) per via orale, le infiltrazioni in loco, il controllo del peso, la gestione della dieta e dell’attività fisica.

La terapia medica è indicata nel caso di diagnosi precoce, sintomatologia clinica non particolarmente evidente o del tutto assente oppure nei soggetti dove l’intervento è sconsigliato.

Il trattamento chirurgico consiste nel rimuovere manualmente ed accuratamente l’eventuale flap cartilagineo o nell’effettuare il curettage della lesione per favorire la riattivazione dei fisiologici processi di guarigione e riparazione della stessa.

L’intervento chirurgico solitamente avviene in artroscopia e/o artrotomia, entrambe tecniche mininvasive.

Il prognostico dipende dalla localizzazione della patologia nello specifico (omero prossimale o distale, femore, tarso, carpo, vertebre lombari e/o sacrali) dall’estensione e dalla gravità della lesione, dalla presenza di alterazioni mono o bilaterali correlate alla sintomatologia clinica, dalla possibilità di intervenire con il trattamento chirurgico e dalla gestione del soggetto (controllo del peso e dell’attività fisica del cane).

Osteocondrosi – osteocondrite del condilo mediale dell’omero

Osteocondrosi – osteocondrite del condilo mediale dell’omero.

E’ considerata la vera e profonda causa della displasia del gomito :

La cartilagine articolare non è nutrita correttamente e non ha un’evoluzione normale.

Assistiamo ad un’erosione profonda del condilo omerale mediale a causa del distacco della cartilagine articolare.

Fattori complicanti sono frequentemente diete con un numero eccessivo di calorie, di proteine, o caratterizzate da uno squilibrio nel rapporto Calcio Fosforo, con difetto o eccesso di apporto di vitamina D.

OCD gomito cane, International Symposium on osteoarthritis in dog, IOVA 2001, Milano.
OCD gomito cane, International Symposium on osteoarthritis in dog, IOVA 2001, Milano.

OCD gomito cane, International Symposium on osteoarthritis in dog, IOVA 2001, Milano.

OCD nel cavallo

L’osteocondrite disseccate, anche nel cavallo, rappresenta una delle principali patologie ortopediche riscontrabili soprattutto nell’età dello sviluppo; frequentemente il giovane cavallo sportivo può manifestare zoppia la cui causa è riferibile alla presenza di osteocondrosi/osteocondrite ed eventuali flap cartilaginei.

La patogenesi nel cavallo è sovrapponibile a quella dell’uomo e degli altri animali, per tale motivo il ventaglio di cause è ampio, multifattoriale, sottolineando la possibile ereditarietà, la struttura anatomica, le alterazioni nutrizionali, i fattori biomeccanici concomitanti ed i disturbi nel processo di ossificazione.

Nel cavallo l’alimentazione gioca ruolo fondamentale ed infatti eccessi nell’alimentazione sono strettamente correlati all’insorgenza di lesioni tipiche di OCD; porre le dovute attenzioni nell’integrazione di calcio e fosforo e/o altri macro e microelementi importanti può essere sicuramente di aiuto nella prevenzione.

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Eziopatogenesi e sintomatologia:

Le sedi maggiormente interessate risultano essere garretto, grassella e nodello (spesso bilateralmente sia per quanto riguarda arti posteriori che anteriori); nello specifico restano coinvolte in primis l’articolazione femoro patellare nei soggetti giovani come anche anche negli adulti, la tibio tarsica più frequente nei trottatori e la metacarpo/tarso falangea. L’OCD dell’articolazione della spalla risulta essere la meno frequente.

La sintomatologia tipica prevede zoppia, che migliora con il riposo, sinovite e versamento nella sede interessata dall’OCD.

credid to L’ARTROSCOPIA COME METODO DI ELEZIONE NEL TRATTAMENTO DEL CAVALLO SPORTIVO AFFETTO DA OCD tesi di laurea VALERIA FAGARAZZI

Diagnosi e terapia:

Per effettuare una diagnosi che non vada a sottostimare il problema è opportuno ed indicato procedere con radiografie da eseguire bilateralmente e poi valutare in maniera più approfondita e specifica la situazione in artroscopia, anche a favore della necessità di intervenire in maniera non conservativa, per l’eventuale rimozione di flap cartilaginei.

In caso fosse possibile si può procedere al trattamento conservativo consigliando riposo, controllo dell’esercizio e del lavoro onde evitare sovraccarichi all’articolazione interessata.
Naturalmente il trattamento da effettuare può essere notevolmente condizionato dall’utilizzo del cavallo sia per questione economiche e di compravendita che per l’aspetto estetico del soggetto stesso.

La prognosi:
In merito all’intervento, a seconda della gravità della patologia e dell’età dell’animale, la prognosi è generalmente buona tuttavia ci sono numerosi fattori che condizionano negativamente tale positività.
Costi, tempi per la riabilitazione, impossibilità di destinare il soggetto alla riproduzione e molti altri fattori rendono l’OCD una patologia che può comportare notevoli danni al settore equino.