Terapia farmacologica

FAS: Antinfiammatori steroidei

FAS: Antinfiammatori steroidei

Corteccia surrenale

surrene

Le ghiandole surrenali dei mammiferi sono organi composti, suddivisibili in due porzioni, dette midollare e corticale, costituite da tessuti diversi, sia dal punto di vista embrionale che funzionale.

La midollare contiene tessuto cromaffine che produce adrenalina e noradrenalina; la corticale invece è essenziale invece per la vita ed interferisce in molteplici processi fisiologici dell’organismo. Produce più di 50 steroidi, ma soltanto pochi sono responsabili in linea primaria degli effetti della corteccia sull’organismo.

Questi steroidi possono essere suddivisi in tre gruppi, in base alle loro attività fisiologiche sull’organismo:

  1. glicocorticoidi, che agiscono soprattutto sul metabolismo dei grassi e delle proteine e che esercitano attività antinfiammatoria. Effetti:
  • metabolismo dei carboidrati e delle proteine:

– aumento della neoglucogenesi

– diminuzione dell’utilizzazione periferica del glucosio

– antagonismo nei confronti dell’insulina

– aumento del catabolismo proteico

– riduzione dei depositi di grasso

  • effetti antinfiammatori:

– riduzione del numero dei linfociti e degli eosinofili circolanti ed immobilizzazione dei linfociti tissutali

– riduzione dell’intensità dei processi infiammatori locali

– possibile depressione della sintesi anticorpale

– effetto antiallergico

  • inibizione della secrezione dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) mediante depressione della secrezione del fattore di rilascio della corticotropina (CRF)

2. mineralcorticoidi, che agiscono sul ricambio dell’acqua e degli elettroliti. Effetti:

– aumento della ritenzione di sodio, cloro e acqua

– aumento dell’escrezione di potassio, fosforo e calcio

3. ormoni surrenalici sessuali

Glucorticoidi

Nella tabella sono riportati i glucocorticoidi di maggiore importanza in medicina veterinaria, con le loro caratteristiche principali.

SOSTANZA

POTENZA ANTINFIAMMATORIA RELATIVAVIA DI SOMMINISTRAZIONEASSORBIMENTO COMPLETODURATA D’AZIONE (h)
Idrocortisone (cortisolo)1   
Betametasone sodio fosfato 

 

(BENTELAN®, CELESTONE®)

25IV, IM, SC30-60 min>48
Desametasone sodio fosfato 

 

(DEPONAL®, DESASHOCK®, DECADRON®)

30IV, IM, SC30-60 min>48
Metilprednisolone acetato 

 

(DEPO-MEDROL VET®)

5IM, intralesionale2-14 gg12-36
Metilprednisolone sodio succinato 

 

(URBASON®, SOLUMEDROL®)

5IV,IM, SC30-60 min12-36
Prednisolone acetato (DELTACORTENE®)4IM, intralesionale2-14 gg12-36
Prednisolone sodio succinato/fosfato4IV, IM, SC2-14 gg12-36
Triamcinolone5Topica, IMMolto lento12-36

tabella modificata da Prontuario terapeutico veterinario

Glucocorticoidi – attività farmacologica

L’azione farmacologica principale è quella antinfiammatoria e immunomodulatrice che rende tali sostanze i composti terapeutici d’elezione per una vastissima gamma di condizioni patologiche. I glucocorticoidi agiscono virtualmente su tutti i tipi di cellule dei mammiferi. Li riassumiamo brevemente:

Sistema cardiovascolare: riduzione della permeabilità capillare ed incremento/aumento della vasocostrizione. Può esserci dopo somministrazione un effetto inotropo positivo, ma di scarsa rilevanza clinica. L’aumento della volemia e l’attività vasocostrittiva favoriscono l’innalazamento della pressione ematica.

Cellula: inibizione della produzione di fibroblasti, della risposta dei macrofagi al fattore inibente la migrazione dei macrofagi, della sensibilizzazione dei linfociti e della risposta cellulare ai mediatori della flogosi. Stabilizzazione delle membrane lisosomiali.

Sistema nervoso centrale/autonomo: abbassamento della soglia di eccitabilità, alterazioni comportamentali, riduzione della risposta ai pirogeni, stimolazione dell’appetito. I glicocorticoidi sono indispensabili per l’attività dei recettori adrenergici (mantenimento del tono vasale).

Sistema endocrino: soppressione del rilascio di ACTH, riduzione di quello di TSH, FSH, PRL, LH, riduzione della conversione di T4 a T3. Aumento della produzione di PTH e inibizione dell’attività osteoblastica. Riduzione dell’attività dell’ADH sui tubuli renali, inibizione del legame dell’insulina con il recettore cellulare e dei suoi effetti post-recettoriali.

Sistema emopoietico: aumento del numero di piastrine circolanti, di neutrofili e di eritrociti ed inibizione dell’aggregazione piastrinica. Riduzione dei linfociti periferici, dei monociti, degli eosinofili (sequestro polmonare e splenico, riduzione del rilascio dal midollo osseo) e dell’emocateresi. Involuzione del tessuto linfoide.

Sistema immunitario: riduzione dei linfociti T circolanti, inibizione delle linfochine, inibizione della migrazione dei neutrofili, dei macrofagi e monociti; riduzione della produzione di interferone, della fagocitosi, della chemiotassi e della preparazione dell’antigene. I glucocorticoidi possono anatgonizzare la cascata del complemento e mascherare i segni clinici di un’infezione.

Sistema gastroenterico/fegato: incremento della secrezione di acido cloridrico, pepsina e tripsina. Alterazione nella struttura della mucina e diminuzione nella proliferazione delle cellule mucosali. Riduzione dell’assorbimento di ferro e calcio e aumento di quello dei grassi. Aumento dell’accumulo di glicogeno e grasso negli epatociti, aumento dell’ALT, GGT e ALP.

Effetti metabolici: stimolazione della gluconeogenesi, della lipogenesi in certe aree del corpo (addome). Ridistribuzione del tessuto adiposo dalle estremità al tronco. Mobilizzazione degli acidi grassi dai tessuti ed aumento della loro ossidazione. Aumento dei livelli di trigliceridi, colesterolo e glicerolo plasmatici. Mobilizzazione delle proteine da quasi tutti i distretti dell’organismo.

Apparato muscolo-scheletrico: debolezza muscolare, atrofia, osteoporoso. L’inibizione del GH, della somatomedina, dell’attivazione della vitamina D e l’aumento dell’escrezione urinaria di calcio, contribuiscono ad alterare la crescita del tessuto osseo.

Occhio: l’uso prolungato di corticosteroidi (per via sistemica o locale) può provocare un aumento della pressione endoculare e glaucoma, cataratta e esoftalmo.

Rene/fluidi/elettroliti: aumentata escrezione di potassio e calcio, riassorbimento di sodio e cloro. Raramente si verifica ipokaliemia e/o ipocalcemia. In seguito a somministrazione di glucocorticoidi ci può essere aumento della diuresi.

Cute: assottigliamento del derma e atrofia cutanea. Distensione dei follicoli piliferi e alopecia.

Effetti collaterali

Gli effetti collaterali sono collegati in genere a somministrazione prolungate nel tempo, specie ad alti dosaggi e senza rispetto dei ritmi circadiani del cortisolo. Normalmente si manifestano con i sintomi dell’iperadrenocorticismo (Cushing iatrogeno). Qualora somministrati ai soggetti giovani in accrescimento, i glucocorticoidi possono ritardarne la crescita. Nei cani polidipsia, polifagia e poliruia si possono osservare sia nelle terapie di breve durata sia nel mantenimento a giorni alterni durante la somministrazione del farmaco.

Gli effetti collaterali nel cane possono includere ritardo mentale, secchezza del mantello, incrementi ponderali, affanno, vomito, diarrea, aumento degli enizmi epatici, pancreatite, ulcere gastro-intestinali, lipidemia, l’induzione o il peggioramento del diabete mellito e modificazioni comportamentali (depressione, letargia).

I gatti generalmente richiedono dosaggi maggiori rispetto ai cani per ottenere un effetto clinico, ma tendono a sviluppare effetti collaterali in misura minore. Occasionalmente si può osservare polidipsia, poliuria e polifagia con incremento ponderale, diarrea e depressione. Tuttavia le terapie a lungo termine possono determinare effetti cushingoidi.

Effetti collaterali da terapia sistemica

  • insufficienza surrenalica acuta da brusca sospensione del trattamento
  • iperadrenocorticismo iatrogeno
  • disturbi idro-elettrolitici con ritenzione idro-salina, perdita di potassio, alcalosi ipokaliemica
  • iperglicmia e glicosuria (“diabete steroideo”). Si può avere la precipitazione di un diabete mellito incipiente
  • deposito anomalo di tessuto adiposo
  • polidipsia, poliuria, polifagia
  • osteoporosi e tendenza alle fratture
  • miopatia, debolezza muscolare
  • aumento della suscettibilità alle infezioni; ritardo di guarigione delle ferite
  • immunosoppresisone, linfocitopenia, eospinopenia, neutrofilia
  • ulcera peptica

Effetti collaterali da uso topico

  • dermatite da contatto
  • sinovite da deposizione di cristalli in seguito a somministrazione intrarticolare
  • l’uso oftalmico prolungato può portare ad aumento della pressione intraoculare e glaucoma

Controindicazioni

pericolo

L’impiego dei glucocorticoidi per via sistemica è in genere contorindicato nelle infezioni micotiche sistemiche, nel diabete mellito, ulcera gastrica, infezioni virali, glaucoma e demodicosi.

Sono controindicati nella prima metà della gravidanza in quanto possono produrre effetti teratogenici (palatoschisi, focomelia, anasarca). Nell’ultimo periodo di gravidanza può provocare aborto e/o parto prematuro.

I dosaggi immunosoppressivi interferiscono nelle procedure vaccinali.

FANS: Analgesici non narcotici

All’inizio degli anni ’70 John Vane (premio nobel nel 1982 per la Fisiologia e la Medicina) scoprì il blocco o l’inibizione della conversione enzimatica dell’acido arachidonico a prostaglandine (PGs) operati dall’aspirina. Le PGs sono potenti mediatori dell’infiammazione.

Dopo questa scoperta sono state sintetizzate varie centinaia di agenti antiinfiammatori non steroidei, la gran parte dei quali può essere inclusa in tre gruppi maggiori (acidi carbossilici, acidi enolici e composti non acidi).

Meccanismo d’azione comune

I Fans esercitano il loro effetto analgesico ed antiinfiammatorio attraverso l’inibizione della ciclossigenasi (COX, l’enzima che permette la trasformazione dell’acido arachidonico a prostaglandine. In condizioni normali le prostaglandine svolgono un ruolo importante nel garantire l’integrità della mucosa gastrica, una normale circolazione renale ed una funzione piastrinica efficiente.

L’enzima COX esiste in due forme differenti, chiamate COX-1 e COX-2. La prima forma regola la sintesi delle PG in condizioni fisiologiche, la seconda viene prodotta solo nelle sedi in cui si verifica un’infiammazione.

L’effetto inibitorio dei FANS tradizionali, che si esplica su entrambe le forme della COX, produce necessariamente, oltre alla soppressione dell’infiammazione e del dolore, una serie di effetti dannosi sui meccanismi di protezione della mucosa gastrica giacché le prostaglandine riducono la secrezione acida, stimolano la produzione di muco e bicarbonati, favoriscono l’irrorazione sanguigna della mucosa garantendo l’integrità della mucosa dello stomaco.

Oltre a questa azione sistemica, i FANS sono dotati di un’azione lesiva locale, indipendente dalla sintesi di prostaglandine, mediata dalla loro capacità di favorire la penetrazione dell’acido cloridrico nella parete dello stomaco con ovvi effetti corrosivi sulla mucosa.

Acidi carbossilici

  • 1. Salicilati

acido acetilsalicilico (Asprina®)

  • 2. Acidi acetici

diclofenac (Voltaren®)

  • 3. Acidi proprionici

ibuprofene (Moment®, Brufen®, Antalgil®)

carprofen (Rimadyl©)

  • 4. Acidi fenamici

acetaminofene – paracetamolo (Tachipirina®, Efferalgan ©)

Flunixin Meglumine (Finadyne Cani®)

Acidi enolici

  • 1.Pirazoloni

Fenilbutazone

  • 2. Ossicami

Piroxicam (Feldene®, Flogostil®)

Meloxicam (Metacam®, Mobic®)

Altri

Firocoxib (Previcox®)

Acido Acetilsalicilico - Aspirina

E’ il farmaco antiinfiammatorio più comunemente utilizzato nell’uomo.

 

INDICAZIONI

Oltre che per i suoi effetti analgesici, antipiretici e antinfiammatori, l’acido acetilsalicilico si usa terapeuticamente per i suoi effetti sull’aggregazione piastrinica nel trattamento della DIC (coagulazione intravasale disseminata) secondaria a filariosi cardiopolmonare nel cane e nelle cardiomiopatie nel gatto.

CONTROINDICAZIONI

L’aspirina è un derivato del fenolo che, come è noto, è particolarmente tossico per il gatto, quindi il suo utilizzo dev’essere estremamente cauto in questa specie. Non deve essere mai somministrata assieme ad antibiotici aminoglicosidici poichè incrmenta l’incidenza dei casi di nefrotossicità.

Da non somministrare assolutamente in animali con complicanze gastroenteriche poichè si possono verificare lesioni emorragiche o ulcere.

Da somministrare con precauzione in animali disidratati , anemici, deboli e debilitati o in quelli alimentati con diete carenti di proteine poichè l’aspirina e i suoi analoghi possono provocare ipoproteinemia ed ipoalbuminemia. L’enteropatia con perdita di proteine da farmaci aspirino-simile può provocare ipovolemia, emoconcentrazione, shock ipovolemico e collasso cardiocircolatorio fatale.

Nel gatto i sintomi principali da intossicazione da aspirina sono: depressione del sensorio, riduzione dell’appetito, vomito e perdita di peso. A dosi massicce può causare anemia, lesioni gastriche, epatite tossica e soppressione dell’eritropoiesi nel midollo osseo.

I cani sono molto più sensibili agli effetti collaterali dei FANS a livello del tratto gastrointestinale. Nel cane l’uso del farmaco porta alla formazione di ulcere gastriche e presenza di ematemesi. Il sovradosaggio provoca nausea, vomito ed iperecettiazione spesso evolvente in convulsioni di origine centrale e nel coma.

Diclofenac – Voltaren

Non è consigliato l’utilizzo di questo farmaco nel cane e nel gatto.

Nell’uomo si utilizza in caso di affezioni reumatiche infiammatorie e degenerative, in stati dolori da flogosi di origine extra-reumatica o post-traumatica.

In medicina veterinaria il diclofenac (Reuflogin®) si utilizza solo come antiinfiammatorio nei cavalli sportivi con tutte le controindicazioni e le avvertenze degli altri FANS.

Ibuprofene

INDICAZIONI

Analgesico, antipiretico, antinfiammatorio derivato dall’acido proprionico. l’ibuprofene è considerato in medicina umana meno tossico degli altri FANS. Sia nell’uomo che nel cane l’azione antinfiamamtoria sembra però meno efficace di quella dell’acido acetilsalicilico. Vi sono su questo però opinioni contrastanti. Secondo molti autori di scuola nordamericana l’uso di questo farmaco, come di altri antinfiammatori, non appare consigliabile.

CONTROINDICAZIONI

Oltre agli effetti collaterali comuni con l’acido acetilsalicilico, alla dose consigliata per la cura delle artropatie degenerative. l’ibuprofene può generare ulcere perforanti.

In caso di sovradosaggio può dare irritazioni gastroenteriche ed emorragie, insufficienza renale acuta e morte.

Carprofene – Rymadil

Analgesico, antipiretico, antinfiammatorio derivato dell’acido propionico.

INDICAZIONI

Trattamento dell’infiammazione e del dolore nelle forme patologiche acute e croniche a carico degli apparati muscolare e scheletrico. Terapia del dolore postoperatorio e dell’infiammazione dopo chirurgia e dei tessuti molli.

CONTROINDICAZIONI

Non utilizzare negli animali affetti da malattia epatica o renale, ulcerazioni gastrointestinali, sindromi emorragiche, ipersensibilità al prodotto. Non somministrare a femmine gravide e somministrare con cautela ai soggetti giovani come meno di 6 settimane e negli anziani. Come nel caso degli altri FANS può esistere il rischio di reazioni avverse di natura idiosincarasica a carico di fegato e reni.

Possono comparire ulcere gastrointestinali.

Paracetamolo – Acetaminofene: Tachipirina -Efferalgan

Tachipirina® – Efferalgan®

 

Immagine 5

 

L’acetaminofene impedisce alle cicloosigenasi la converione dell’acido arachidonico a prostanoidi. Diversamente dall’aspirina, l’acetaminofene si lega all’enzima in modo reversibile e non competitivo.

Nel gatto si sconsiglia l’uso a qualsivoglia dosaggio e negli animali neonati.

INDICAZIONI

Nel cane è indicato nel controllo del dolore muscolo-scheletrico e come antipiretico.

EFFETTI COLLATERALI

Il paracetamolo ossida l’emoglobina a meta-emoglobina con conseguente formazione di corpi di Heinz ed emolisi. I prodotti intermedi tossici possono alterare le membrane lisosomiali degli epatociti e causare necrosi epatica. La tossicità acuta si manifesta con cianosi, edema facciale, anemia con corpi d Heinz, emoglobinuria e ittero. I gatti sono più sensibili all’azione tossica del paracetamolo a causa dell’insufficienza dei meccanismi di glucuronazione epatica e della particolare sensibilità degli eritrociti felini ai danni ossidativi.

Flunixine Meglumine: Finadyne

Il flunixine è un potente inibitore della sintesi delle prostaglandine e, al pari dei FANS, esibisce attività analgesica, antipiretica e antinfiammatoria.

INDICAZIONI

Il farmaco è consigliato per il trattamento della sintomatologia algica e/o infiammatoria di origine muscolo-scheletrica (traumatismi, artrite-artrosi, lussazioni, ernie discali), nel trattamento post-chirurgico nella chirurgia oculare, nella dilatazione gastrica acuta e nelle ostruzioni del tratto gastrointestinale.

CONTROINDICAZIONI

I cani sono particolarmente sensibili agli effetti collaterali gastrointestinali dei FANS come il flunixine (vedi acido acetilsalicilico). L’inoculazione intrarteriosa accidentale provoca atassia e sintomi di eccitazione del SNC.

La somministrazione di altri farmaci assieme al flunixine è sconsigliata poichè ancora poco si conosce sulla sua compatibilità.

Fenilbutazone

Derivato sintetico del pirazolone. Le caratteristiche del fenilbutazone sono molto simili a quelle dell’aspirina, rispetto alla quale possiede un indice terapeutico più ridotto.

INDICAZIONI

E’ indicato nei processi infiammatori dell’occhio sensibili ai FANS (congiuntivite, cheratite, uveite anteriore, corioretinite, panoftalimite) e nel trattamento profilattico antinfiammatorio in occasione di interventi chirurgici sull’occhio.

Si utilizza anche come analgesico nelle malattie del rachide e come antinfiammatorio nelle artriti e nei processi flogistici acuti.

CONTROINDICAZIONI

E’ da evitare l’uso nel gatto.

E’ controindicato nei pazienti sofferenti di anomalie della mielopoiesi e di ulcere del tratto gastrointestinale. Da impiegare con cautela negli animali con preesistenti problemi renali. Non somministrare intramuscolo o sottocute poichè la sostanza irrita notevolmente i tessuti.

Nel cane il fenilbutazone riduce del 20% il flusso ematico renale. Risultano ridotte anche l’entità di filtrazione glomerulare e l’escrezione del sodio e dell’acqua.

Piroxicam - Feldene

Il piroxicam è un derivato oxicamico. Analogamente agli altri FANS ha attività analgesica, antinfiammatoria e antipiretica.

Come analgesico e antinfiammatorio si utilizza per trattamenti palliativi di neoplasie e nei cani anziani oncologici.

CONTROINDICAZIONI

Vedi acido acetilsalicilico.

In caso di sovradosaggio si verificano ulcere gastriche, peritoniti e necrosi papillari renali.

Meloxicam – Metacam

INDICAZIONI

Si utilizza nella terapia antidolorifica ed antinfiammatoria del sistema muscolo scheletrico e per la riduzione del dolore e della flogosi nella chirurgia ortopedica e in quella dei tessuti molli.

 

CONTROINDICAZIONI

 

La tossicità può essere aumentata da stati di disidratazione, ipovolemia ed ipotensione. Non usare in caso di insufficienza renale, sospette ulcere gastriche, difetti della coagulazioni, in gravidanza o allattamento. Usare con cautela in animali sotto le 6 settimane di età o in cani anziani.

Può dare vomito, diarrea, disoressia, anoressia, apatia, polidipsia, ematuria e melena.

Firocoxib – Previcox

INDICAZIONI

Si utilizza nel controllo del dolore e dell’infiammazione associate ad osteoartrite nel cane.

CONTROINDICAZIONI

Non utilizzare in cagne gravide e in allattamento, in cani con meno di 10 settimane di vita o con un peso inferiore ai 3 Kg. Non utilizzare n animali affetti da sanguinamento gastrointestinale, discrasia ematica o disordini emorragici. Non usare contemporaneamente a cortico steroidi o ad altri FANS. Occasionalmente sono state segnalate emesi e diarrea. Tali reazioni sono generalmente di natura transitoria e sono reversibili interrompendo il trattamento. Nel caso in cui compaiano effetti collaterali come vomito, diarrea ricorrente, sangue fecale occulto, rapida perdita di peso, anoressia, letargia, alterazione dei parametri biochimici renali o epatici, siconsiglia di interrompere la somministrazione del farmaco edi ricorrere all’intervento veterinario.