PROSTATA

Iperplasia prostatica benigna

Casi correlati

La prostata è una struttura ghiandolare (ghiandola tubulo-acinosa o tubulo-alveolare composta) bilobata che circonda l’uretra nella sua parte prossimale; si trova nel bacino causalmente alla vescica e ventralmente al retto.

E’ una ghiandola accessoria dell’apparato riproduttivo ed ha la funzione di secernere il liquido prostatico necessario per una corretta motilità r funzionalità degli spermatozoi.

La prostata aumenta fisiologicamente di dimensione dopo la pubertà e nella maggior parte dei casi quasi tutti i maschi, superati i 5 anni di età, presentano una ipertrofia benigna della ghiandola.

Le malattie che interessano la prostata

A lato è possibile trovare i link relativi a ciascuna patologia elencata.

Iperplasia prostatica benigna

Per IPB si intende un aumento volumetrico della ghiandola prostatica in seguito ad una alterata stimolazione ormonale; l’ipertrofia (aumento volumetrico delle cellule) è spesso accompagnata anche da fenomeni di iperplasia (aumento numerico delle cellule) e dallo sviluppo di cisti all’interno del parenchima; tali cisti, che conseguono all’ostruzione dei dotti parenchimali con accumulo delle secrezioni prostatiche, possono favorire l’insorgenza di infezioni batteriche.

L’iperplasia prostatica benigna è una patologia che si riscontra comunemente a carico della prostata, quasi tutti i cani maschi, interi ed in età adulta presentano un aumento delle dimensioni della ghiandola prostatica.

Eziopatogenesi

L’IPB è una patologia ormono-dipendente conseguente ad un alterato rapporto tra androgeni ed estrogeni prodotti dal testicolo.

In età prepubere la prostata è una ghiandola immatura; con l’arrivo della pubertà il DHT, metabolita del testosterone biologicamente più attivo, comincia a legarsi ai recettori presenti al livello prostatico e dopo la pubertà l’aumento delle concentrazioni di testosterone va di pari passo con l’aumento di volume della prostata. Nel cane anziano (dopo i 6 anni di età) i livelli di testosterone decrescono mentre la produzione di estrogeni, da parte delle cellule del Leydig e dalle cellule del Sertoli, continua senza subire variazioni.

Gli estrogeni aumentano a livello prostatico la sensibilità recettoriale nei confronti del DHT che accumulandosi favorisce la crescita ghiandolare

L’alterato rapporto estrogeni/testosterone, a favore degli estrogeni, e l’aumento della sensibilità recettoriale sono alla base della fisiopatologia della crescita prostatica.

Superato l’undicesimo anno di età la prostata va incontro ad una involuzione senile riducendo notevolmente le proprie dimensioni.

Sintomatologia

Il fisiologico invecchiamento della ghiandola che aumenta di volume può causare, quando la prostatomegalia diviene patologica, disturbi sia della defecazione che della minzione; la presenta di cisti può causare ematuria mentre l’aumento di volume che comprime i tessuti circostanti ed in particolare il retto porta alla formazione di feci nastriformi. L’IPB è spesso associata anche alla presenza di sangue nell’eiaculato, alterata qualità del seme ed ipofertilità.

Nel cane l’aumento di volume della prostata avviene principalmente in direzione dorsale; comprimendo il retto causa difficoltà nella defecazione con comparsa di feci nastriformi o a “fettuccina”
Nell’uomo la prostata è una piccola ghiandola posta sotto la vescica che circonda la parte prossimale dell’uretra. Quando aumenta di volume schiaccia l’uretra con conseguente difficoltà nella minzione.

L’ingrossamento della ghiandola prostatica nel cane, al contrario di quanto avviene nell’uomo, difficilmente provoca l’ostruzione dell’uretra a cui conseguono manifestazioni di incontinenza e difficoltà nella minzione.

Diagnosi

La diagnosi di IPB avviene sulla base dell’anamnesi e della sintomatologia clinica; le indagini di diagnostica collaterale possono essere un valido aiuto ma non permettono una diagnosi certa.

Il più delle volte il proprietario dell’animale viene allarmato dalla presenza di piccole gocce di sangue visibili sia a livello prepuziale che nel lettino, nella cuccia o nelle zone dove il cane passa la maggior parte del tempo. Questa perdite ematiche non collegate alla minzione, che si aggravano in fase di eccitazione e nel periodo del calore, sono causate dall’aumentata vascolarizzazione della ghiandola nei soggetti affetti da IPB.

La palpazione rettale permette di rilevare l’ingrandimento dei lobi ghiandolari più o meno simmetrico a seconda della presenza o assenza delle cisti prostatiche associate a IPB.

L’indagine radiografica può confermare la presenza di prostatomegalia, tuttavia non rappresenta la tecnica d’elezione per la valutazione della prostata. Molto spesso la ghiandola prostatica non è ben individuabile per la presenza di contenuto fecale che distende il retto.

L’uretrocistografia retrograda è una tecnica che può facilitare la valutazione radiografica della prostata; tramite l’utilizzo di un mezzo di contrasto positivo è possibile apprezzare l’uretra prostatica le cui alterazioni indicano eventuali patologie prostatiche associate.

L’ecografia transaddominale è la metodica più utilizzata per lo studio della prostata, è una tecnica non invasiva, di facile esecuzione e che non presenta rischi per l’animale.

   da www.cardiec.com

       ecografia prostatica: dimensioni normali (sx) e aumentate (iperplasia prostatica benigna, a dx)

L’esame del seme può rilevare la presenza di globuli rossi che se in grandi quantità possono essere visibili anche ad occhio nudo; il campione prelevato assume un caratteristico colore francamente ematico. Se l’eiaculato appare normale all’esame visivo è possibile centrifugare il campione per svelare la presenza di globuli rossi.

La diagnosi definitiva si ottiene attraverso l’esame bioptico. La biopsia è una tecnica invasiva che può essere effettuata per via laparotomica (durante l’intervento chirurgico) o per via percutanea (transaddominale e perirettale) in sedazione e sotto controllo ecografico per evitare possibili complicanze.

Aspetti istologici:
Acini dilatati e ripieni di materiale colloide con epitelio appiattito.

Terapia

La terapia, sia medica che chirurgica, viene consigliata quando a patologia conclamata si manifesta la sintomatologia clinica; nei soggetti asintomatici il trattamento non sempre è indispensabile.

La castrazione ed i farmaci progestinici vengono consigliati quando l’attività riproduttiva dell’animale non è correlata a fini economici, in caso contrario e quando si vuole preservare la fertilità è possibile ricorrere all’utilizzo di farmaci antiandrogeni.

PRINCIPALI FARMACI UTILIZZATI PER ILTRATTAMENTO DELL’IPB

Finasteride

Blocco della conversione del testosterone nel suo metabolita più attivo biologicamente (DHT)

Antiandrogeni

FlutamideFeed-back negativo per la secrezione di testosterone
Megestrolo acetatoProgestinici
Medrossiprogesterone acetato

Per il controllo dell’IPB è possibile agire anche direttamente sull’asse Ipotalamo-Ipofisi-Gonadi tramite l’impiego, per tempi prolungati, degli agonisti del GnRH il cui rilascio continuo provoca inibizione dell’asse con mancata secrezione di LH, FSH, estrogeni, progesterone e testosterone.

Focus

 

Cisti Prostatiche e Paraprostatiche

La cisti rappresenta una cavità, provvista di parete propria, contenete liquido o altro materiale.

Eziopatogenesi

Le dimensioni e la diffusione delle cisti prostatiche condizionano la sintomatologia e la terapia; cisti di grandi dimensioni possono causare anche la distensione addominale e vengono trattate chirurgicamente.
 Le cisti prostatiche possono formarsi in seguito a fenomeni di ritenzione del liquido seminale o in associazione a patologie come IPB e metaplasia squamosa. Le cisti paraprostatiche invece derivano dai residui dei dotti di Wolff in seguito ad alterazioni dello sviluppo embrionale; il contenuto è quasi sempre asettico a differenza delle cisti prostatiche.

Le cisti prostatiche interessano nella maggior parte dei casi soggetti adulti e di taglia di medio – grande, non sono molto frequenti ad eccezione delle cisti che insorgono in corso di IPB.

Sintomatologia

La sintomatologia comprende disuria, tenesmo, perdite ematiche uretrali, letargia, anoressia ed interessamento sistemico; alcuni soggetti possono essere anche asintomatici.

Diagnosi

La diagnosi si basa sull’indagine radiografica che può svelare la presenza di notevoli aumenti delle dimensioni prostatiche e sull’indagine ecografica che permette la visualizzazione delle cisti rappresentate da aree ad ecogenicità ridotta.

La presenza di cisti prostatiche può essere apprezzata anche alla palpazione. Per facilitare la differenziazione tra cisti ed ascessi può essere utile eseguire un agoaspirato.

Terapia

Il trattamento chirurgico delle cisti prevede il drenaggio, la resezione, la marsupializzazione, l’alcolizzazione e la prostatectomia parziale; la tecnica considerata d’elezione è l’omentalizzazione in quanto riduce notevolmente il rischio di recidiva. L’alcolizzazione è prevalentemente indicata per il trattamento degli ascessi prostatici.

OMENTALIZZAZIONE

ALCOLIZZAZIONE ECOGUIDATA

Tecnica d’elezione per il trattamento di cisti ed ascessi prostatici; riduce il rischio di recidiva e di complicanze post-operatorie.

Sfrutta la proprietà dell’omento (apporto vascolare e linfatico) favorendo i processi riparativi.

Tecnica non invasiva indicata prevalentemente per il trattamento di ascessi prostatici. Sfrutta le proprietà dell’alcol introdotto nella cavità ascessuale dopo aver aspirato il materiale in essa contenuto.

 

Prostatite Batterica

Il termine prostatite indica l’infiammazione, acuta o cronica, della ghiandola prostatica.

Eziopatogenesi

Il cane è particolarmente predisposto a tale infiammazione, generalmente di natura settica, come conseguenza della colonizzazione batterica della ghiandola che origina per via ascendente (dall’uretra) o più raramente per via ematogena. I batteri più frequentemente isolati fanno parte della normale flora microbica e nella maggior parte dei casi l’infezione è causata da un solo agente eziologico.

Batteri più frequentemente isolati

Escherichia Coli

Pseudomonas spp.

Staphilococcus sp.

Mycoplasma

Streptococcus sp.

Brucella Canis

Proteus Mirabilis

Klebsiella spp.

Enterobacter sp.

Pasteurella sp.

Le prostatiti possono instaurarsi secondariamente in seguito ad alterazioni del parenchima prostatico in caso di IPB, cisti, metaplasia squamosa e neoplasie quando vengono meno i meccanismi di difesa che prevengono la crescita batterica (minzione, pressione uretrale, immunità locale e fattori antibatterici).

Sintomatologia

La sintomatologia clinica comprende febbre, perdita dell’appetito, letargia e depressione, perdite uretrali e dolore alla palpazione nei casi acuti; i soggetti con prostatite cronica possono essere anche asintomatici o presentare difficoltà nella defecazione, ematuria ed alterazioni della qualità del seme.

La prostatite batterica cronica (CBP) è una patologia molto comune nel cane maschio intero ed è spesso associata all’IPB; un segno clinico di frequente riscontro è la perdita uretrale, anche continua, di sangue e/o essudati purulenti non correlati alla minzione per aumento della secrezione del liquido prostatico come risposta all’infezione. I segni clinici sono riferibili a più apparati (urinario e gastrointestinale) con interessamento sistemico.

Il quadro sintomatologico in corso di prostatite cronica è aggravato dall’eventuale presenza di ascessi la cui rottura può causare peritoniti e shock settico conseguenti alla diffusione dell’essudato purulento.

Diagnosi

La diagnosi si basa su anamnesi, segni clinici e indagini di laboratorio (esame citologico e coltura batterica del liquido prostatico); l’indagine radiografica può svelare la presenza di prostatomegalia, mineralizzazioni (di più frequente riscontro in caso di patologia cronica) ed eventuali ascessi mentre all’indagine ecografica è possibile rilevare una riduzione dell’ecogenicità diffusa e/o localizzata.

In corso di prostatite batterica cronica si verificano comunemente alterazioni della qualità del seme (riduzione della motilità ed alterazioni morfologiche); è possibile evidenziare anche l’arresto della spermatogenesi in seguito all’innalzamento della temperatura al livello testicolare e la riduzione della libido come conseguenza del dolore e del malessere generalizzato.

Terapia

La terapia si avvale dell’utilizzo di antibiotici specifici scelti sulla base dell’antibiogramma ed dell’esame colturale; eritromicina, trimetroprim, enrofloxacin e cloramfenicolo sono quelli più comunemente utilizzati.

Non tutti gli antimicrobici attraversano la barriera ematoprostatica; sono da preferire quelli ad elevata liposolubilità ed alta pka che diffondono facilmente dal sangue al fluidi prostatico
 

Metaplasia Squamosa

Modificazione morfologica e funzionale delle cellule epiteliali prostatiche; il normale epitelio cubico o colonnare si trasforma assumendo le caratteristiche delle cellule epiteliali squamose.

 

Eziopatogenesi

La somministrazione iatrogena di elevati livelli di estrogeni o la produzione endogena aumentata di tali ormoni in pazienti affetti da Sertolioma (tumore testicolare ormono-secernente) causa una modificazione morfologica e fisiologica dell’epitelio prostatico che prende il nome di metaplasia squamosa. La trasformazione metaplastica può interessare anche tutta la ghiandola causando stasi secretoria che predispone alla formazione di cisti ed ascessi. Le cellule interessate dalla trasformazione metaplastica perdono la normale funzione biologica diventano metabolicamente inattive.

 

Sintomatologia

La sintomatologia è aspecifica, possono insorgere sintomi di prostatite in quanto la ghiandola risulta più predisposta alle infezioni, sintomi di iperestrogenismo o “femminilizzazione” come alopecia ginecomastia ed atrofia dei testicoli. Nei soggetti affetti da Sertolioma è possibile evidenziare una asimmetria volumetrica dei testicoli con la gonade interessata dal tumore di dimensioni aumentate.

 

Diagnosi e terapia

La diagnosi di certezza è bioptica e la terapia è diretta alla causa sottostante (in soggetti affetti da Sertolioma si consiglia la castrazione); in caso di grosse cisti associate a metaplasia la terapia è chirurgica.

Focus

Sertolioma:
Neoplasia testicolare che origina dalle cellule del Sertoli.
La sintomatologia clinica comprende problemi dermatologici (alopecia, iperpigmentazione, patologie della cheratinizzazione), aumento del volume della ghiandola mammaria (ginecomastia), alterazioni morfologiche dei genitali esterni (asimmetria dei testicoli e prepuzio pendulo) ed alterazioni del comportamento sessuale.
La sindrome da “femminizzazione” che ne deriva rientra nelle sindromi paraneoplastiche da iperestrogrnismo.

Neoplasia Prostatica

Definizione:

Le neoplasie prostatiche sono patologie rare che si manifestano generalmente nei soggetti in età avanzata; non si riscontrano particolari predisposizioni di razza anche se i cani di taglia medio – grande sembrano essere più predisposti.

Quando si parla di neoplasia della prostata il più delle volte si fa riferimento all’adenocarcinoma prostatico, tumore che origina dall’epitelio ghiandolare; tuttavia la ghiandola può essere interessata anche da altre forme tumorali ben più rare come il linfosarcoma, l’emangiosarcoma ed il carcinoma

Sintomatologia:

I soggetti affetti dalla neoplasia prostatica presentano principalmente stranguria ed ematuria, tenesmo, dolore localizzato alla regione inguinale e/o addominale, dimagrimento, anoressia, interessamento dell’apparato muscolare e scheletrico ed atassia.

Diagnosi:

All’indagine radiografia è possibile apprezzare l’aumento di volume della ghiandola, l’ecografia rileva aree ad ecogenicità variabile (iperecoiche) e segni di mineralizzazione, alla palpazione sono apprezzabili l’asimmetria della ghiandola prostatica ed il dolore che consegue alla manualità.

Per la diagnosi di certezza è utile eseguire un agoaspirato ed un esame bioptico che mettano in evidenza la presenza di cellule neoplastiche.

Terapia:

Non è risolutiva poiché nella maggior parte dei casi al momento della diagnosi è già presente diffusione metastatica che interessa prevalentemente i polmoni, i linfonodi regionali, le ossa (corpi vertebrali), il fegato e la milza.

La terapia chirurgica prevede la castrazione se il soggetto è intero e la prostatectomia sia parziale che totale; l’asportazione della prostata è un intervento non privo di complicanze post – operatorie (incontinenza, formazione di aderenze, tenesmo) considerato come tecnica elettiva in assenza di metastasi.

Bibliografia:
Michael Schaer “Medicina clinica del cane e del gatto” Edizione Masson Elsevier. Milano. 2006.
Ettinger SJ, Feldman EC “Trattato di Clinica Medica Veterinaria: malattie del cane e del gatto” vol. 1-2  Antonio Delfino Editore, 2001.
Feldman E.C., Nelson R.W.: “Endocrinologia e riproduzione del cane e del gatto”. UTET, Torino.1998
R. Baker,J.H. Lumsden “Citologia del cane e del gatto”. Atlante a colori. Edizioni Messon s.p

Terapia Omeopatica