INTOSSICAZIONI

Introduzione

Introduzione

In questa sezione troverete quali cibi comuni nelle nostre case possono provocare danni, anche gravi, ai nostri amici quattrozampe.

Cioccolato

Il cioccolato, tanto amato e tanto presente nelle nostre case, purtroppo è un alimento estremamente pericoloso per i nostri animali domestici. Nei semi della pianta di cacao sono contenute due sostanze tossiche: la teobromina e la caffeina. La quantità di queste sostanze varia a seconda del seme usato e la concentrazione utilizzata per le preparazioni dolciarie: il cioccolato fondente è più pericoloso di quello al latte.

Nella tabella 1 è riportato il contenuto medio di teobromina e caffeina nei diversi tipi di coccolato. Nella tabella 2 invece sono riportate le quantità potenzialmente letali di cioccolato al latte e cioccolato amaro in polvere in rapporto al peso dei cani. Attenzione: l’ingestione di quantità inferiori a quelle descritte può causare comunque considerevoli disturbi!

da Intossicazione indoor negli animali domestici- bollettino AIVPA

Gli alimenti contenenti cioccolato poi presentano un tenore lipidico particolarmente elevato: questo è un ulteriore pericolo per i cani, in quanto l’assunzione di un pasto ricco in grassi può causare una pancreatite acuta che può, nell’immediato, mettere in pericolo la vita dell’animale, ma può evolvere anche in forma cronica.

Sintomatologia dell’intossicazione

L’ingestione di tosi tossiche di teobromina (>40mg/Kg), dopo circa 8-12 ore provoca vomito, diarrea, agitazione, tachicardia con aritmie, ipertensione, ipertermia, tachipnea, tremori e convulsioni.

La durata dei sintomi può arrivare anche alle 17 ore. Il decesso di solito è dovuto alle alterazioni cardiache, febbre insufficienza respiratoria.

Trattamento

In caso di ingestioni intorno ai 20 mg/Kg è utile la somministrazione di carbone vegetale.

Per quantitativi maggiori si preferisce la decontaminazione fatta dal veterinario (con vomito o lavanda gastrica) prima della somministrazione del carbone vegetale.

Nel caso l’animale avesse già sintomi eccitatori neurologici è meglio evitare il vomito perchè potrebbe verificarsi un’inalazione del contenuto gastrico con problemi polmonari.

Non esistono antidoti: la terapia è solo sintomatica e di supporto, con farmaci in grado di mantenere sotto controllo la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.

Bibliografia
Intossicazioni indoor negli animali domestici – Bollettino AIVPA 2009/4
Come prevenire e curare le intossicazioni negli animali a quattro zampe – dott.ssa Assisi-  Centro antiveleni di Milano

Funghi

La maggior parte dei funghi è commestibile, ma alcune specie contengono delle tossine che provocano disturbi caratteristici; alcune specie contengono solo tossine irritanti a livello gastrointestinale (resinoidi), altre che agiscono sul sistema nervoso centrale (muscarina, acido ibotenico, muscimolo, psilocibina), altre che agiscono sul fegato (amatossine) o il rene (orellanina).

Sintomi

Il cane ha gli stessi identici sintomi del’uomo. Sempre presenti ci sono nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.

A seconda della specie fungina ingerita i sintomi possono comparire in tempi molto brevi (da 30 minuti a 6 ore dall’ingestione) e in questo caso l’evoluzione è benigna, si risolverà in 24/48 ore.

Quando il vomito e la diarrea compaiono dopo 12-20 ore, la pericolosità dell’intossicazione può essere tale da mettere in pericolo la vita dell’animale per la comparsa, dopo circa due giorni, di un’epatite gravissima (Amanita phalloides e simili).

Alcune specie (Amanita muscaria, Amanita phanterina) provocano anche sonnolenza, agitazione, disorientamento, tremori e allucinazioni; altri invece un aumento di tutte le secrezioni (salivazione, lacrimazione) con possibile difficoltà respiratoria e ipotensione.

Terapia

Se vediamo l’animale ingerire il fungo, è importante raccogliere i frammenti così da mostrarli al Micologo che ci dirà a quale specie appartiene e se ci sono dei pericoli. Qualora non fosse possibile, il veterinario provvederà alla decontaminazione con lavanda gastrica, carbone, terapia e sintomatica e osservazione per circa 24 ore.

I disturbi gastrointestinali molto intensi devono far pensare all’ingestione di specie epatotossiche, con conseguente adeguamento della terapia per sostenere il fegato.

Per l’ingestione di Amanita phalloides e altri funghi contenenti amatossine, non ci sono antidoti!

Bibliografia
Intossicazioni indoor negli animali domestici – Bollettino AIVPA 2009/4
Come prevenire e curare le intossicazioni negli animali a quattro zampe – dott.ssa Assisi-  Centro antiveleni di Milano

Cipolla

La cipolla (Allium cepa) e l’aglio (Allium sativum) appartengono alla famiglia delle Liliaceae e contengono composti solforati come l’alliina e altre molecole molto irritanti. Se ingeriti in grande quantità possono causare serie intossicazioni nei nostri animali domestici.

Cani e gatti sono molto golosi di cipolle: l’ingestione può avvenire perchè l’animale rovistando nella spazzatura trova bucce o resti di cipolla, oppure perchè il proprietario, ignaro della pericolosità, offre questo alimento direttamente al suo animale.

I gatti sono particolarmente sensibili a tale intossicazione a causa della particolare struttura dell’emoglobina e delle  carenze di alcuni enzimi detossificanti.

Dose tossiche

La tossicità della cipolla nei cani si manifesta quando la quantità supera lo 0,5% del peso totale dell’animale.

Sintomi

Dipendono dalla sensibilità della specie e dalla quantità ingerita. I sintomi più frequenti, nel cane e nel gatto, comprendono pallore delle mucose, che possono anche essere itteriche, debolezza, depressione, aumento della frequenza cardiaca e respiratoria (causata dall’ipossia), vomito e/o diarrea, anoressia, odore di cipolla dell’aria espirata.

In seguito ad esposizioni croniche a basse dosi il quadro anemico è invece di modesta entità, poiché gli eritrociti si rigenerano rapidamente e si può incorrere in una riduzione significativa del valore ematocrito solo dopo molti giorni di esposizione al tossico

Terapia
Una grave intossicazione da cipolla può anche essere letale. Come per molte altre intossicazioni, il primo passo è quello di rimuovere la fonte dell’avvelenamento.

Successivamente può essere utile una fluidoterapia, variare la dieta e monitorare nel tempo l’ematocrito.

Bibliografia
Intossicazioni indoor negli animali domestici – Bollettino AIVPA 2009/4
Come prevenire e curare le intossicazioni negli animali a quattro zampe – dott.ssa Assisi-  Centro antiveleni di Milano

Uva fresca e passita

I cani sono ghiotti di uva fresca e passita. Purtroppo a seguito dell’ingestione i soggetti più sensibili manifestano inizialmente turbe gastrointestinali iniziali che possono esitare in insufficienza renale acuta.

Meccanismo d’azione

Ancora oggi non è chiara l’eziopatogenesi dell’intossicazione nel cane; le varie teorie comprendono disturbi metabolici, un composto nefrotossico presente nell’uva e reazioni individuali (idiosincrasia).

Sintomi

Un cane può ingerire da pochi chicchi ad un chilo di uva. Tenuto conto di questo, quasi tutti i soggetti dopo un paio di ore dall’ingestione presentano emesi. Comune è il riscontro di tracce di uva indigerita nel vomito, nelle feci o in entrambi. Dopo 5 o 6 ore dall’assunzione possono comparire anoressia, diarrea, letargia e polidipsia.

I segni dell’insufficienza renale acuta si manifestano dopo 1 o più giorni dall’ingestione e comprendono anoressia, letargia, depressione, vomito, diarrea, disidratazione, peritonismo e tremori. Da 24 ore a qualche giorno dopo l’assunzione può verificarsi aumento dei valori sierici di azoto ureico, creatinina, fosofro e calcio come espressione di un danno renale progressivo. I segni clinici possono andare incontro a remissione nell’arco di alcune settimane o assumere carattere ingravescente.

Trattamento

La prima cosa da fare è la decontaminazione: se l’ingestione  è recente (entro le due ore) l’induzione del vomito e la somministrazione di carbone attivo e purgante salino aiutano a prevenire l’assorbimento dei potenziali agenti tossici.

L’animale poi deve venir rapidamente sottoposto a fluidoterapia per via endovenosa

Bibliografia
Intossicazioni indoor negli animali domestici – Bollettino AIVPA 2009/4
Come prevenire e curare le intossicazioni negli animali a quattro zampe – dott.ssa Assisi-  Centro antiveleni di Milano

Impasto del pane

Questo è un problema solo per chi ama preparare il pane o la pizza in casa. Il cane infatti può mangiare l’impasto lasciato a lievitare causando problemi notevoli.

Meccanismo d’azione

Il caldo umido dell’ambiente gastrico stimola la lievitazione e quindi l’aumento di volume dell’impasto. Espandendosi può causare dilatazione gastrica che può esitare in compromissione della respirazione e della vascolarizzazione o , in casi estremi, nella rottura dello stomaco.

Non solo; la lievitazione produce anche un notevole quantitativo di etanolo che rapidamente assorbito dallo stomaco, porta ad uno stato di acidosi metabolica con conseguente depressione del sistema nervoso centrale. In questo tipo di intossicazione sono spesso più rischiose le conseguenze derivanti dal rilascio di alcool che quelle dovute all’aumento di volume dell’impasto all’interno dello stomaco.

Sintomi

I sintomi precoci possono includere tentativi inutili di vomito, distensione addominale e depressione. L’etanolo assorbito può portare ad atassia e disorientamento, depressione del sistema nervoso centrale e incontinenza urinaria. Parallelamente all’aumento nel sangue dei livelli di etanolo, l’acidosi metabolica porterà a depressione respiratoria, arresto cardiaco, coma e morte.

Trattamento

Se l’ingestione viene riconosciuta subito, quando ancora i segni clinici non sono manifesti, si può provare a stimolare il vomito. Poiché lo stomaco potrebbe andare incontro a rottura in seguito alla spinta della massa nello sfintere esofageo, l’induzione va sempre effettuata con cautela. Se il paziente presenta atassia o depressione del sistema nervoso centrale non va indotto per l’elevata possibilità di una polmonite ab ingestis.

Se il cane presenta conati di vomito ma non riesce ad espellere l’impasto può essere indicato un lavaggio gastrico con acqua fredda mediante sonda esofagea. Nei casi estremi si può ricorrere alla rimozione chirurgica dell’impasto.

La maggior parte dei cani presenta sintomi da intossicazione da etanolo, perciò vengono trattati i sintomi clinici.

Bibliografia
Intossicazioni indoor negli animali domestici – Bollettino AIVPA 2009/4
Come prevenire e curare le intossicazioni negli animali a quattro zampe – dott.ssa Assisi-  Centro antiveleni di Milano

Xilitolo

Lo xilitolo è un dolcificante molto utilizzato, presente in alimenti come caramelle, gomme da masticare, colluttori e prodotti dolciari. Per un meccanismo non ancora conosciuto, nei cani l’ingestione di xilitolo stimola la produzione d’insulina, con conseguente riduzione del glucosio ematico. La dose tossica dello xilitolo è stata quantificata in circa 75-100 mg/kg.

Sintomi

I sintomi di avvelenamento da xilitolo, con comaprsa di ipoglicemia, si hanno entro circa mezz’ora dall’ingestione. Compaiono vomito, debolezza, difficoltà a mantenere la postazione eretta, tremori, crisi epilettiche e coma. In alcuni casi può comparire dopo circa due giorni anche una grave insufficienza epatica, con alterazioni della coagulazione e aumento della bilirubina.

Terapia

L’ingestione di quantità significative di dolcificante necessita una rapida decontaminazione, che deve essere eseguita dal veterinario. Il controllo della glicemia consentirà di escludere un’intossicazione, ma le caso invece l’animale presentasse bassi valori del glucosio sarà opportuno correggere l’ipoglicemia con infusione in vena di soluzione glucosata per almeno 24 ore.

Nel contempo dovrà essere monitorata la funzionalità epatica, per evidenziare le eventuali alterazioni e mettere in atto le terapie specifiche per supportare il fegato.

Bibliografia
Intossicazioni indoor negli animali domestici – Bollettino AIVPA 2009/4
Come prevenire e curare le intossicazioni negli animali a quattro zampe – dott.ssa Assisi-  Centro antiveleni di Milano

Avocado

Tutta la pianta dell’avocado è tossica, compresa la corteccia, le foglie e i fiori. La tossina responsabile è la persina.

Sintomi

I sintomi più comuni in seguito all’ingestione anche di piccole quantità di avocado sono vomito e diarrea, accompagnati da dolori addominali. In letteratura è segnalata anche cardiotossicità.

Terapia

Per piccole ingestioni è sufficiente il carbone vegetale in polvere, quantità più elevate richiedono l’intervento del veterinario

Bibliografia
Intossicazioni indoor negli animali domestici – Bollettino AIVPA 2009/4
Come prevenire e curare le intossicazioni negli animali a quattro zampe – dott.ssa Assisi-  Centro antiveleni di Milano