Ipotiroidismo del gatto

Introduzione

Introduzione

Nel gatto l’ipotiroidismo non è una patologia frequente. Il disturbo della tiroide che si ritrova più spesso in questa specie infatti è l’ipertiroidismo.

Sintomi

La tiroide non produce un’adeguata quantità di ormone tiroideo e questo porta ad alterazioni del metabolismo. Troveremo quindi i seguenti sintomi:

  • letargia o perdita di interesse nel gioco o nell’attività quotidiana
  • perdita di appetito
  • aumento di peso

Altri sintomi riscontrabili sono:

  • pelo secco e arruffato, perdita di pelo
  • abbassamento della frequenza cardiaca
  • abbassamento della temperatura
  • costipazione
  • sete eccessiva
  • aumento della predisposizione alle patologie ortopediche

Sintomi comportamentali

In alcuni casi i gatti diventano più aggressivi o mostrano atteggiamenti compulsivi per l’ansia. A volte smettono di utilizzare correttamente la lettiera.

Diagnosi

L’unico metodo diagnostico affidabile è la misurazione del livelli sierici degli ormoni tiroidei.

Terapia tradizionale

Come nel cane, la terapia prevede la somministrazione dell’ormone sintetico. E’ di fondamentale importanza il monitoraggio costante per somministrarne il giusto dosaggio.

Eziologia dell’ipertiroidismo felino

L’ipertiroidismo è la più comune endocrinopatia che colpisce il gatto oltre gli 8 anni di vita. Non esiste predisposizione sessuale.

Si tratta di una patologia multisistemica provocata da un’eccessiva produzione di triiodiotironina (T3) e tiroxina (T4). Tramite palpazione della regione ventrale del collo, nella maggior parte dei gatti colpiti è possibile apprezzare una o più piccole masse tiroidee (di piccole dimensioni).

La diagnosi istologica più comune è l’iperplasia adenomatosa multinodulare, seguita dall’adenoma tiroideo. Il carcinoma maligno tiroideo rappresenta meno del 5% dei casi.

Nella maggior parte dei gatti affetti da ipotiroidismo (80%) son coinvolti entrambi i lobi della ghiandola, il più delle volte in maniera asimmetrica.

La patogenesi dell’iperplasia adenomatosa della tiroide è ancora incerta.

Sintomatologia

I sintomi derivano dall’eccessiva secrezione dell’ormone tiroideo. I sintomi più frequenti sono:

  • perdita di peso che può trasformarsi in cachessia nonostante un normale o aumentato appetito, irrequietezza o iperattività
  • anomali del mantello, polidipsia, poliuria, vomito, diarrea, comportamento aggressivo e flessione ventrale del collo
  • letargia, debolezza e anoressia

Nel 90 % dei casi con la palpazione si apprezza la massa, che visto l’aumento la ritroviamo più in basso, nella regione dell’entrata del petto.

Altri sintomi riscontrabili sono.

  • tachicardia dovuta allo sviluppo di una miocardiopatia tireotossica ipertrofica o, meno frequentemente, dilatativa
  • quadro clinico riferibile al tratto gastroenterico con polifagia, anoressia, vomito, diarrea, defecazioni più frequenti e feci più abbondanti

Bibliografia

Nelson Couto “Medicina interna del cane e del gatto” Elsevier-Masson, Ottobre 2010

Ettinger “Clinica medica veterinaria – Malattie del cane e del gatto”, Elsevier-Masson, Novembre 2007

Diagnosi

Per la diagnosi di ipertiroidismo ci si basa sui sintomi, sulla palpazione del nodulo tiroideo e sull’aumento dei livelli sierici di T4 e T3. La valutazione dei livelli basali dell’ormone è un metodo attendibile per la formulazione della diagnosi.

Il problema avviene quando, nonostante la presenza di tutti gli altri sintomi, le concentrazioni del T4 e T3 sono nella norma. Solitamente, se ripetuti dopo 2-3 settimane, i valori risultano aumentati. Se i valori rimangono nella norma, ma la diagnosi più probabile è quella di ipertiroisimo, si può effettuare il test di soppressione della T3.

Bibliografia

Nelson Couto “Medicina interna del cane e del gatto” Elsevier-Masson, Ottobre 2010

Ettinger “Clinica medica veterinaria – Malattie del cane e del gatto”, Elsevier-Masson, Novembre 2007

Terapia Chirurgica e Farmacologica

La terapia tradizionale prevede due possibili approcci: quello chirurgico e quello medico.

Terapia chirurgica. La tiroidectomia è il trattamento d’elezione, a meno che non vi sia un rischio legato all’anestesia o ci sia un’elevata probabilità di ipocalcemia post operatoria o che il tessuto tiroideo ectopico si trovi nel torace.

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La complicazione più preoccupante dell’intervento è l’ipocalcemia, i cui segni clinici compaiono, in norma, entro 72 ore dall’intervento. Il quadro clinico comprende letargia, anoressia, riluttanza al movimento, mioclonia facciale, tremori muscolari e tetania.

Ulteriori complicazioni possono essere ipotiroidismo, sindrome di Horner, parla di laringea e persistenza dei sintomi clinici dell’ipertiroidismo.

Terapia medica.  Si utilizzano farmaci come il propiltiouracile e il metimazolo. Il farmaco d’elezione è il metimazolo per la minor incidenza di controindicazioni. E’ necessario comunque un controllo periodico degli ormoni

Bibliografia

Nelson Couto “Medicina interna del cane e del gatto” Elsevier-Masson, Ottobre 2010

Ettinger “Clinica medica veterinaria – Malattie del cane e del gatto”, Elsevier-Masson, Novembre 2007

Terapia Omeopatica