Otiti parassitarie

Otite otodettica: scabbia otodettica, rogna auricolare.

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Otite otodettica: scabbia otodettica, rogna auricolare.

Agente eziologico

L’otite otodettica è causata dall’infestazione di acari della specie Otodectes cynotis.

Gli acari sono bianchi e voluminosi e si possono facilmente rilevare utilizzando un otoscopio da ingrandimento. Si possono anche vedere ponendo una certa quantità dell’essudato auricolare su una superficie scura, silla quale i parassiti appaiono come dei punti bianchi e mobili.

Sebbene l’intero ciclo biologico (uova, larva, ninfa, adulto) avvenga sull’ospite e possa completarsi nel giro di un mese, questo acaro non è strettamente ospite-specifico: può infatti infestare cani, gatti e volpi.

L’otodectes cynotis è un acaro psoraptide che non scava gallerie, ma vive sulla superficie della pelle, non perforandola alla ricerca di liquidi tissutali, bensì nutrendosi di detriti epidermici.

Gli acari si possono ritrovare in parti del corpo diverse dal condotto uditivo: la coda, il dorso e la testa sono i siti preferiti.

Otite otodettica: istopatologia

Le prima alterazioni istologiche includono iperemia, iperplasia delle ghiandole sebacee e ceruminose ed infiltrazione di modica entità di macrofagi e linfociti.

Le alterazioni croniche dell’orecchio presuppongono:

  • un siero essicato, secrezioni ceruminose ed epitelio desquamato che formano uno strato crostoso che rende la cute sottostante una nicchia ecologica per accogliere e proteggere gli acari;
  • epitelio iperplastico, paracheratosico ed acantosico
  • iperplasia delle ghiandole ceruminose e sebacee e aumento di numero delle stesse. Ispessimento della parete dei loro condotti escretori e metaplasia squamosa dell’eputelio duttale. I follicoli piliferi sono atrofici.
  • aumento delle cellule infiammatorie, soprattutto mastociti, nelle aree interghiandolari del derma. I linfociti e le plasmacellule sono meno evidenti, mentre sono assenti i neutrofili e gli eosinofili.
  • ectasia delle venule post-capillari e edema del tessuto sottocutaneo

Otite otodettica: sintomatologia

  • Nelle prime fasi si hanno poche manifestazioni patologiche a carico del condotto uditivo, salvo un essudato secco, scuro e ceroso.

  • A causa dell’intenso prurito, l’animale scuote continuamente la testa e si gratta le orecchie
  • Il condotto uditivo esterno viene in genere infettato secondariamente da batteri, risultandone così un’otite purulenta.

  • Un ematoma della pinna auricolare può essere una sequela dell’energico scuotimento della testa dei cani provvisti di lunghe orecchie.

Otite otodettica: terapia

Il trattamento ideale deve permettere di uccidere o rimuovere ogni acaro e far sì che la superficie interna dell’orecchio torni alla normalità. Se il problema non viene trattato possono insorgere complicazioni secondarie, come infezioni purulente, otoematoma dovuto al grattamento o ispessimento cronico della superficie auricolare.

Può essere necessario utilizzare un tampone di cotone imbevuto di un detergente per pulire bene il canale dai detriti e dai parassiti, tenendo a mente la conformazione del canale. In caso di orecchie molto infestate è necessario ripetere molte volte tale operazione per liberare il canale auricolare. È necessario usare molta delicatezza durante queste procedure  per evitare di danneggiare la superficie interna dell’orecchio.

Se un proprietario non si sentisse in grado  di farlo, sarebbe meglio che portasse il gatto dal veterinario.

Il trattamento con il prodotto acaricida non deve essere molto frequente; una medicazione giornaliera nel caso di acari può fare più male che bene. Nei casi gravi, la pulizia con il detergente deve essere effettuata a intervalli di 4-5 giorni, per 3-4 volte, dopodichè sarebbe adeguato un periodo di 7-10 giorni. Nei casi più lievi, il trattamento deve essere eseguito settimanalmente, ma in tutti i casi deve essere prolungato per almeno 21 giorni, meglio 28.

La periodicità e la durata della terapia devono assicurare l’eliminazione di tutte le larve, prima che depongano nuove uova. Sarebbe consigliabile trattare anche il pelo con un prodotto antiparassitario  per eliminare eventuali acari usciti dalle orecchie. Nel caso dei gatti, salivano copiosamente durante questo trattamento ma di solito si tratta di una reazione puramente nervosa.

Al termine della terapia, la superficie interna del canale auricolare spesso è molto secca e si possono quindi instillare poche gocce di paraffina liquida all’interno del canale una volta alla settimana; questa aiuta anche a prevenire eventuali re-infestazioni.

 

Bibliografia

“Dermatologia dei piccoli animali” Muller, Kirk . – Marrapese Editore D.E.M.I Roma

“Problemi auricolari del gatto” Simef (Società Italiana di Medicina Felina)