Mi posiziono dietro il cane e osservo la postura, la successione dei movimenti, e la modalità di esecuzione degli arti posteriori del cane sia nella stazione quadrupedale che mentre cammina o corre.
Contemporaneamente, sempre con il mio angolo di osservazione posto dietro il cane osservo la sagoma della groppa.
I – Posizione degli arti posteriori
- A) Normale
I piedi di un cane normale mentre corre sono ad una distanza quasi sovrapponibile a quella delle anche .
– Base normale : in un soggetto di taglia media del peso di circa 30 Kg i piedi sono ad una distanza di circa 7-10 centimetri. Il piede viene mantenuto sulla stessa verticale dell’anca. Gli arti posteriori sono utilizzati in veloce successione.
Bojrab “Tecnica chirurgica” Ed.Utet, 2001
- B) ” A coniglio ”
I piedi sono mantenuti ravvicinati e gli arti posteriori sono utilizzati contemporaneamente .
– Base ristretta : in un soggetto di taglia media del peso di circa 30 Kg i piedi sono ad una distanza di circa 3-5 centimetri e nella deambulazione i due arti posteriori creano una propulsione contemporanea mantenendo entrambi i piedi vicini in una ” base stretta”. In alcuni soggetti questa posizione viene alternata con quella a :
– Base allargata : i piedi sono ad una distanza di circa 12-15 centimetri.
Bojrab “Tecnica chirurgica” Ed.Utet, 2001
II – Profilo della groppa
- A) Normale
La groppa mostra un profilo convesso come se fosse disegnato da un compasso ideale che si appoggiasse in un punto immaginario nello spazio compreso tra le ginocchia del cane, e poi discende lateralmente ad incontrare in piena armonia il profilo delle cosce.
Bojrab “Tecnica chirurgica” Ed.Utet, 2001
- B) Anormale
In un soggetto displasico con le anche lussate il profilo della groppa risulta meno arrotondato o addirittura “ squadrato “. Il profilo si arrotonda leggermente all’altezza del grande trocantere che ha una collocazione più dorsale e più laterale concorrendo alla determinazione di un profilo della groppa “ a scatola “ o visibilmente squadrato, per poi ridiscendere lungo le cosce seguendo una linea decisamente meno convessa di quanto avvenga nella situazione “ normale”.
Bojrab “Tecnica chirurgica” Ed.Utet, 2001