ONCOLOGIA
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Linfoma

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Il linfoma, detto anche linfoma maligno o linfosarcoma, è una neoplasia molto frequente sia nel cane che nel gatto; le razze canine maggiormente predisposte sono il Boxer, il Bulldog, il San bernardo, il Terrier, il Labrador retriver ed il Basset hound tra i 5 e gli 11 anni di età, mentre nel gatto sono colpiti prevalentemente i maschi e la razza Siamese in giovane età. Nel gatto gioca ruolo importante l’eziologia virale e quasi tutti i linfomi si manifestano in associazione con l’infezione da FeLV (Feline Leukemia Virus). I soggetti giovani affetti da linfoma generalmente sono FeLV positivi al contrario dei gatti anziani che possono essere anche FeLV negativi.

Il linfoma è una patologia sistemica dove la proliferazione tumorale delle cellule del sistema linfoide può interessare i linfonodi, il fegato, la milza, l’intestino, lo stomaco, la cute, l’occhio, i reni ed il sistema nervoso a differenza delle leucemie linfoidi che originano dal midollo osseo; secondo il coinvolgimento dei vari distretti anatomici se ne distinguono diverse forme (multicentrica, alimentare, cutanea, mediastinica, extranodale).

Forme del linfoma

Forma multicentrica:

Interessa tutti i linfonodi esplorabili che aumentano notevolmente di volume, sono di consistenza compatta, mobili e generalmente non dolenti; all’inizio del processo neoplastico la forma multicentrica non si manifesta con ulteriori segni clinici evidenti che si presentano successivamente con coinvolgimento sistemico, dimagrimento, anoressia, letargia e sintomi riferibili all’insufficienza funzionale dell’organo interessato (fegato, milza, midollo osseo).

E’ la forma più comune nel cane dove il segno clinico più frequente e spesso riscontrato è la linfoadenopatia sia singola che generalizzata.

Forma alimentare:

In questa forma sono coinvolti nel processo neoplastico lo stomaco, l’intestino ed i linfonodi tributari, può essere solitaria e riferita ad un solo organo oppure infiltrativa e riferita a tutto il tratto gastrointestinale con ispessimento delle anse intestinali.

I segni clinici sono evidenti con vomito, diarrea, tenesmo, anoressia, dimagrimento ed a volte si osservano occlusioni intestinali e peritoniti per rottura della massa neoplastica. Sembra che questa forma di linfoma sia un’evoluzione di patologie infiammatorie croniche (IBD) per trasformazione in senso neoplastico degli infiltrati cellulari tipici delle inflammatory bowel disease.

Nel gatto è molto comune, le sedi più frequentemente interessate dal processo neoplastico sono intestino tenue e stomaco ed i segni clinici sono vomito, anoressia e perdita di peso. Recentemente è stata ipotizzata un’associazione tra linfoma gastrico ed Helicobacter, responsabile di gastriti croniche, che sembra essere coinvolto nell’eziopatogenesi della neoplasia.

Forma mediastinica:

In questa forma, frequente nel gatto e spesso associata all’infezione da FeLV, i linfonodi mediastinici si ingrossano notevolmente ed a volte anche il midollo osseo può essere coinvolto nel processo neoplastico; la diffusione tardiva al livello splenico è più rara.

I segni clinici sono riferibili all’azione meccanica di compressione della massa tumorale sulla vena cava craniale (edema della testa e degli arti anteriori), sull’esofago (alterazione della deglutizione e rigurgito) e sulla trachea (dispnea, tosse ed intolleranza all’esercizio).

Nel gatto possono comparire sintomi riferibili alla Sindrome di Horner mentre nel cane affetto da linfoma mediastinico poliuria e polidipsia sono sintomi comuni; l’ipercalcemia è più rara ed associata alle sindromi paraneoplastiche.

Forme extranodali:

Sono generalmente forme temporanee e spesso dalle sedi extranodali la neoplasia diffonde al livello sistemico.

Nel gatto le quattro forme anatomiche di linfoma sono strettamente correlate al virus della leucemia felina ed in percentuale i soggetti affetti da linfoma mediastinico e multicentrico sono quasi sempre FeLV positivi, la percentuale si riduce per il linfoma alimentare e per la forma cutanea extranodale.

Stadiazione dei linfomi

La classificazione secondo il grado di diffusione del linfoma si basa su cinque stadi sia per il cane che per il gatto; la gerarchia dei gradi è stabilita dall’interessamento linfonoidale (I-III), dal coinvolgimento epatosplenico (IV) e dall’interessamento di sangue e midollo (V).

 

Linfoma epatosplenico

Il linfoma invade fegato e milza formando masse solide, rotondeggianti e biancastre, generalmente ben delimitate e suprficiali, con dimensioni variabili; più raramente ne infiltra il parenchima (la forma infiltrativa è più comune per le leucemia).

Al livello ecografico, per questa caratteristica di diffusione localizzata e solida, è possibile apprezzare aree ad ecogenicità ridotta rispetto al normale parenchima epatosplenico, disposte in noduli ben delimitati, ma privi di capsula, o sotto forma di masse di grandi dimensioni occupanti l’organo.

L’aumento di volume dell’organo interessato è generalmente asimmetrico, mentre nella forma infiltrativa, che ricorda le leucemie linfatiche, l’epato-splenomegalia è simmetrica ed il parenchima può apparire ad ecogenicità variabile.

La sintomatologia del linfoma epatosplenico è evidente con anoressia, vomito, ittero, ascite, perdita di peso ed anemia.

Diagnosi

Esame obiettivo generale e particolare, analisi di laboratorio (profilo ematobiochimico), esami di diagnostica collaterale (ecografia, radiografia, risonanza e tomografia) possono indirizzare verso un sospetto di linfoma successivamente confermato alla diagnosi bioptica.

Le alterazioni ematiche più comuni sono anemia, leucocitosi e monocitosi (alterazione del leucogramma da reazione leucemoide) e trombocitopenia; i parametri biochimici possono variare in relazione all’insufficienza d’organo interessato dalla patologia tumorale.

Cani e gatti affetti da linfoma spesso presentano ipercalcemia; l’aumento del calcio è giustificato dalla produzione da parte delle cellule tumorali di una sostanza ad azione paratormone simile.  Le cellule tumorali producono anche una proteina responsabile dell’iperproteinemia paraneoplastica e dell’iperviscosità del sangue che però si manifesta ben più raramente.

Terapia

Il linfoma è una neoplasia che risponde bene ai protocolli chemioterapici, al contrario radioterapia ed intervento chirurgico sono raramente impiegati nella pratica clinica o comunque per quanto riguarda l’aspetto chirurgico generalmente l’intervento, quando possibile da effettuare, precede il trattamento chemioterapico. Il linfoma è una patologia sistemica e quindi l’approccio terapeutico di asportazione della massa tumorale localizzata non sempre è risolutivo. La scelta di utilizzare un singolo farmaco o associazioni di chemioterapici dipende dalla diagnosi effettuata sulla base della valutazione istopatologica, sulla fenotipizzazione e sulla stadiazione del tumore.