Il trilostano appartiene al gruppo dei farmaci atti a sopprimere l’attività corticosurrenalica, inibendo la sintesi del cortisolo. Questi farmacia vengono anche chiamati anticorticosteroidi.
Il trilostano inibisce selettivamente ed in modo reversibile la sintesi di cortisolo, corticosterone e aldosterone. Quando utilizzato per trattare l’iperadrenocorticismo, esso riduce la produzione di steoridi, glucocorticoidi e mineralcorticoidi nella corteccia surrenalica.
INDICAZIONI
Viene utilizzato nel trattamento dell’iperadrenicorticismo ipofisi-dipendente ed adreno-dipendente (malattia e sindrome di Cushing) nel cane
CONTROINDICAZIONI
– Non usare in animali che soffrono di malattia epatica primaria e/o di insufficienza renale
– Non usare in animali gravidi
– Attenzione all’utilizzo contemporaneo con ACE inibitori: questa unione deve essere soggetta ad un’attenta analisi rischio/benefici da parte del veterinario dal momento che ci sono stati alcuni casi di morte (anche improvvise) in cani trattati con trilostano e ace inibitori.
AVVERTENZE
– Bisogna escludere insufficienze epatiche o renali prima di iniziare il trattamento
-Monitorare gli animali durante il trattamento: controllare periodicamente enzimi epatici, elettroliti , urea e creatinina
– Importante che la persona che somministra il farmaco prenda delle precauzioni: il trilostano infatti può ridurre la sintesi del testosterone ed ha proprietà antiprogestiniche. Le donne in stato di gravidanza, o che vorrebbero concepire, devono evitare di toccare le capsule.
REAZIONI AVVERSE
Possono verificarsi sintomi come debolezza, letargia, anoressia, vomito e diarrea sopratutto se il dosaggio non è adeguato. I segni sono reversibili dopo la sospensione del farmaco
Può verificarsi crisi Addisoniana acuta (con collasso)
Segnalati casi di necrosi surrenalica che possono dare luogo a ipoadrenocrticismo
Si sono verificati pochi casi di morte imporvvisa.
Altre rare reazioni sfavorevoli sono atassia, ipersalivazione, gonfiore, tremori muscolari ed alterazioni cutanee