Introduzione
La toxoplasmosi è una zoonosi causata da Toxoplasma gondii (Phylum: Apicomplexa, Classe: Sporozoea) unica specie del genere in grado di parassitare gran parte delle specie a sangue caldo. Si tratta di un protozoo a parassitismo endocellulare obbligato.
E’ una delle infezioni umane più comuni al mondo: nei paesi Occidentali il 50% degli adulti presenta sieropositività, in paesi dove le condizioni igieniche sono scarse il 90%.
I felini (gatto, puma e lince) sono gli ospiti definitivi per gli stadi sessuali del parassita e rappresentano quindi i principali serbatoi di infezione. L’uomo, insieme a molte altre specie, rappresenta invece l’ospite intermedio.
L’infezione è usualmente asintomatica; nei soggetti immunocompressi tuttavia essa si può riattivare e dare quadri neurologici, o più raramente manifestazioni a carico degli altri organi.
La toxoplasmosi è ad alto rischio invece nel caso in cui venga contratta in gravidanza: l’infezione può infatti passare al bambino attraverso la placenta, provocando in determinate circostanze malformazioni o addirittura l’aborto o la morte in utero
Modalità di trasmissione
l parassita viene trasmesso all’uomo principalmente secondo queste modalità:
- Ingestione di carne cruda o poco cotta infetta (per esempio carpaccio, prosciutto crudo, tartara, salsicce, carne salata ed essicata). Questa è via principale di infezione
- Ingestione accidentale di oocisti derivanti da feci di gatto: questo può succedere pulendo la lettiera o facendo giardinaggio oppure mangiando frutta e verdura poco lavata, o ancora tramite ingestione di acqua non filtrata
- Trasmissione materno-fetale per via placentare
Ciclo biologico
Con l’ingestione di cisti infettanti presenti nella carne cruda infetta di piccole prede come uccelli, topi ecc.
da parte dei gatti, inizia il ciclo biologico del toxoplasma.
Il microrganismo si moltiplica nell’intestino per alcuni giorni, senza dare alcun sintomo al gatto, il quale
quindi elimina nell’ambiente, con le feci una grande quantità di forme infettanti chiamate oocisti.
Queste forme, essendo molto resistenti, sopravvivono e restano infettanti anche per mesi nel caso in cui l’ambiente sia umido e ombreggiato.
Dopo questo periodo, i gatti in buone condizioni di salute smettono di eliminare le oocisti e sviluppano una immunità che non permette nuove infezioni e quindi eliminazioni di microrganismi con le feci.
In tutti gli animali, uomo compreso, (raramente nel gatto), una volta ingeriti , alcuni parassiti oltrepassano l’intestino, vanno in circolo, si incistano nei muscoli (cistozoiti ) ed in altri organi e si rendendo disponibili per il gatto nelle piccole prede, così da chiudere così il ciclo biologico del Toxoplasma.
Fase sessuale del ciclo del parassita nel gatto
Il gatto si infetta mangiando i parassiti presenti nelle pseudocisti dei piccoli ospiti intermedi, come uccellini o piccoli roditori. All’interno delle cellule intestinali del felino avviene la maturazione sessuale del parassita, con la produzione di oocisti immature che vengono emesse con le feci per 1-2 settimane.
Le oocisti maturano nell’ambiente esterno in un tempo che varia da 1 a 5 giorni, a seconda della temperatura. Le oocisti sono particolarmente resistenti: possono sopravvivere nelle feci fino a 18 mesi.
Fase asessuale nell’uomo e negli ospiti intermedi
L’ ospite intermedio (uomo e tutti gli altri mammiferi) si infetta ingerendo le oocisti che una volta raggiunto l’intestino liberano gli sporozoiti. Gli sporozoiti penetrano nelle cellule dell’epitelio intestinale e si differenziano in un nuovo stadio invasivo, i tachizoiti, caratterizzati da un’alta velocità di replicazione asessuata.
Possiamo distinguere una fase ACUTA e una fase CRONICA:
- Nella fase acuta, che dura da 1 a 2 settimane, i tachizoiti si diffondono in tutto l’organismo per via ematica e linfatica (parassitando macrofagi e altri globuli bianchi). In questa fase, detta toxoplasmosi primaria, possiamo riscontrare ingrossamento delle linfoghiandole, stanchezza, dolorabilità, a volte rialzo termico e ingrossamento splenico o epatico.
- Nella fase cronica abbiamo la formazione di pseudocisti: sotto la pressione del sistema immunitario in alcuni distretti (muscoli e cervello in particolar modo) i tachizoiti si differenziano in bradizoiti, che restano quiescenti all’interno di pseudocisti tissutali per tutta la vita dell’ospite. In questa fase non abbiamo sintomi
Le pseudocisti con i bradizoiti sono altamente infettanti se ingerite: i bradizoiti resistono al basso pH e agli enzimi digestivi nel passaggio attraverso lo stomaco. Una volta disciolta la parete protettiva della cisti, i bradizoiti presenti nei tessuti infettivi si trasformano in tachizoiti che si diffondono nell’organismo.
Le pseudocisti nei tessuti possono resistere per tutta la vita, contengono centinanai/migliaia di bradizioiti
Prevenzione della toxoplasmosi
La prevenzione della toxoplasmosi richiede l’applicazione di semplici misure di profilassi che consentono di evitare la trasmissione dell’infezione all’uomo senza la necessità di adottare interventi drastici, come ad esempio l’eliminazione del gatto.
1) eliminare quotidianamente le feci del gatto; in questo modo si eliminano anche le oocisti eventualmente presenti prima che diventino infettanti e quindi pericolose;
2) adottare sempre le più basilari precauzioni igieniche (lavarsi le mani …) dopo ogni contatto con il gatto e/o con le sue feci;
3) lavare accuratamente la frutta e in particolare la verdura soprattutto se raccolta in orti nei quali i gatti hanno libero accesso;
4) effettuare il giardinaggio utilizzando sempre un paio di guanti ed evitare di portare alla bocca le mani sporche di terra nella quale il gatto potrebbe aver defecato.
oltre a quanto sopra, in particolare per la DONNA IN GRAVIDANZA, è bene sottolineare:
1) mangiare solo carne ben cotta ed evitare i salumi crudi;
2) bere latte pastorizzato o sottoporlo a bollitura prima del consumo;
3) lavare molto bene frutta e verdura ed evitare nei ristoranti la verdura cruda;
4) indossare guanti per maneggiare carni crude, verdure, fiori, piante, terra e comunque lavare sempre bene le mani.
Toxoplasmosi in gravidanza
La toxoplasmosi è una patologia molto pericolosa se contratta in gravidanza: l’infezione infatti può passare al feto attraverso la placenta, provocando danni di gravità variabile a seconda dell’epoca gestazionale, dello stadio di maturazione del feto nel momento dell’infezione e da fattori inerenti al toxoplasma.
Può verificarsi:
- riassorbimento fetale se il contagio avviene durante le prime tre settimane di gravidanza;
- aborto se il contagio avviene nei primi tre mesi di gravidanza;
- ritardo mentale, corioretinite, idrocefalo, se il contagio avviene in un periodo successivo;
- nel neonato tardivamente, si possono avere convulsioni, nistagmo e microcefalia
Sintomi nell’uomo
La malattia, se l’individuo è in condizioni immunologiche normali, ha un decorso asintomatico. Se una persona in buona salute contrae questo parassita molto spesso non presenta nessun sintomo mostrando in rari casi un
paio di giorni di malessere generale con eventuale passeggero e modesto rialzo termico.
A vantaggio di tale disagio ci sarà la formazione di anticorpi e cellule linfatiche specifiche che lo proteggeranno da successive contaminazioni per tutta la vita.
Questo è molto importante per le donne che, se si infettano prima di una eventuale gravidanza, si creano un corredo anticorpale che eviterà danni al feto in caso di infezione durante la gravidanza.
In soggetti immunodepressi i sintomi della malattia, che compaiono da una settimana ad un mese dopo il contagio, sono numerosi, in quanto la toxoplasmosi può colpire reni, fegato, ossa, polmoni, sistema nervoso ed occhi. La forma frequente è una linfoadenopatica, caratterizzata dalla contemporanea presenza di febbre non elevata, astenia, anoressia, esantemi.