Protocollo terapeutico dell’artrosi

 

Diapositiva02
da “Artrosi del cane: il controllo totale” prof. Carlo Maria Mortellaro – Facoltà di medicina veterinaria

L’approccio tradizionale all’artrosi è “ rigido “ : si basa su un iter diagnostico prestabilito che porta alla terapia definita.

Limiti ammessi dall’approccio tradizionale :

“ Mentre le tecniche ( chirurgiche) possono eliminare la causa determinante, l’artropatia degenerativa non è una patologia che possa essere curata completamente, ovvero non è possibile che il paziente torni alla normalità Nei casi cronici con affezioni degenerative già presenti, anche dopo la correzione chirurgica della causa eziologica possono residuare alcune anomalie dell’articolazione colpita che provocheranno difficoltà costanti all’animale. Quindi il trattamento dell’artropatia degenerativa deve comprendere anche una terapia medica per alleviare il disagio del paziente. Il trattamento medico è asintomatico e aspecifico : in pratica consiste nel riposo, nella fisioterapia e nella somministrazione di farmaci…analgesici “. da Slatter  ” Trattato di chirurgia dei piccoli animali” SBM Noceto (Parma).

L’organismo ha un indicatore che al tempo stesso è un meccanismo di difesa : il dolore. Sopprimerlo farmacologicamente significa creare le condizioni per cui il danno alla cartilagine articolare si estenda rapidamente. “ La terapia dovrebbe essere instituita solo in casi di necessità come in caso di malessere dell’animale o di una funzione diminuita, e non su base radiografica”.

Inoltre sopprimere il dolore senza avere diagnosticato il problema primario può tranquillizzare il proprietario particolarmente preoccupato per il dolore reale o presunto del suo cane ma far ritardare la diagnosi approfondita e il trattamento adeguato al caso.

 

CHIRURGIA :

va consigliata quando il dolore e\o la funzione non siano migliorati dalla terapia conservativa.

 

Diapositiva2
da “Artrosi del cane: il controllo totale” prof. C. M. Mortellaro – Facoltà di medicina veterinaria

 

 

I diversi tipi di intervento chirurgico prevedono :

a) Pulizia chirurgica :

prevede l’enucleazione degli osteofiti e la pulizia chirurgica delle superfici articolari. L’obiettivo è di ridurre le forze che agiscono sulla capsula articolare e migliorare lo scorrimento dei capi articolari.

b) Rilasciamento muscolare:

In un soggetto affetto da osteoartrosi dell’anca si può incidere il muscolo pettineo. Concettualmente si basa sull’allentamento della tensione legata a questo muscolo adduttore : si pensava che la testa del femore potesse appoggiare, cambiando il suo angolo di inclinazione, su una porzione meno intaccata della testa del femore e della cartilagine dell’acetabolo.

c) Artrodesi :

In un soggetto affetto da artrosi delle articolazioni carpiche e tarsiche per acquisire una maggiore stabilità articolare e per ridurre il dolore si pensa di stimolare la fusione di questi distretti.

d) Artroplastica :

Si propone la ricostruzione chirurgica di un’articolazione. Per esempio la protesi della testa del femore.

e) Osteotomia :

Esempi :

Osteotomia della testa del femore. La testa femorale viene riposizionata con un’angolazione diversa e fissata con placche e viti o chiodi. L’obiettivo è di migliorare la superficie di contatto articolare. Secondo Wilson il sollievo è dovuto alla rottura dell’osso che decongestiona la circolazione venosa.

f)  Pseudoartrosi :

Eliminando un capo articolare come per esempio la testa del femore si creano le condizioni per la nascita di una nuova articolazione. Obiettivo : ridurre il dolore nei soggetti di piccola e media taglia.

g)  Neurectomia :

Nei grossi animali si attua la resezione della porzione sensitiva di un nervo.

h)  Amputazione :

Viene considerato come “ ultima ratio “ come per esempio nelle infezioni croniche che non rispondono alla terapia.

 

Una volta stabilita la causa primaria il trattamento tradizionale prevede :

a)    Lesione del legamento crociato anteriore : stabilizzazione dell’articolazione con intervento chirurgico.

b)   Displasia del gomito : asportazione dei frammenti liberi e “ curretage articolare “.

c)   Osteocondrite disseccante : asportazione dei frammenti liberi e “ curretage articolare “.

d)   Lussazione ricorrente della rotula : correzione della alterata meccanica articolare.

e)    Lussazione ricorrente della spalla : correzione della alterata meccanica articolare.

Bibliografia :

Slatter  ” Trattato di chirurgia dei piccoli animali” SBM Noceto (Parma).

Brinker, Piermattei, Flo  “ Manuale di Ortopedia e trattamento di fratture dei piccolo animali” Utet-Saluzzo 1989.

Mortellaro “Artrosi del cane: il controllo totale”