CONIGLI

Trattamento omeopatico della pasteurellosi del coniglio

Dr. Gustavo Picci

Medico Veterinario- Omeopata Lecce Specialista in: Tecnologia e Patologia delle specie avicole, del coniglio e della selvaggina Biologia Marina e Biotecnologie applicate alla pesca ed all’acquacoltura

Tel.: 0832 342332 – guspicci@gmail.com www.drgustavopicci.com

Nel coniglio i processi purulenti sono dovuti principalmente a due agenti eziologici: Staphilococcus aureus e   Pasteurella multocida.La Pasteurellosi è una zoonosi, i sintomi nell’uomo sono infezioni cutanee, artriti, meningiti e polmoniti con evoluzione setticemica, sono più sensibili le persone immunodepresse. Il numero dei conigli da compagnia  è aumentato in modo considerevole negli ultimi anni, si è sviluppata la tendenza a tenere i conigli in casa come pet per i bambini. Le patologie che colpiscono i conigli da compagnia si differenziano, in termini di evoluzione clinica, da quelle che interessano i conigli allevati a fini alimentari.

La Pasteurellosi è una delle malattie più importanti del coniglio e dei roditori, il coniglio svolge il ruolo di portatore e diffusore della pasteurella. L’infezione è causata da batteri Gram negativi appartenenti alla famiglia Pasteurellaceae, il microrganismo resiste anche mesi in ambiente esterno. La trasmissione avviene per contatto diretto ed è favorita da repentine variazioni della temperatura, da umidità superiore al 75%, da scarse condizioni igienico sanitarie, da una dieta errata che non consente di consumare adeguatamente i denti. Il coniglio deve avere un’alimentazione corretta che permetta una masticazione fisiologica sia come movimenti che come durata, in questo modo è possibile evitare l’insorgenza di gengivite e stomatiti che favoriscono lo sviluppo delle pasteurelle. Si distinguono quattro forme cliniche: la forma respiratoria, la forma setticemica, la forma neurologica e la forma ascessuale, quest’ultima è tipica dei conigli adulti e si caratterizza per la presenza di pus cremoso di colore biancastro. L’approccio terapeutico alla Pasteurellosi richiede la guarigione delle lesioni ascessuali per ridurre il rischio di contagio da parte dell’uomo. La terapia omeopatica permette di controllare l’infezione e di gestire al meglio il caso clinico. I rimedi omeopatici sono stati scelti dopo repertorizzazione e sono stati trattati conigli infetti da Pasteurella multocida come confermato dall’esame batteriologico. Prendendo in considerazione i vari casi trattati in questi anni, sia in conigli giovani, adulti ed anziani, sono stati selezionati quattro casi clinici che si differenziano tra loro per la localizzazione delle lesioni. Nel primo caso clinico la forma ascessuale ha avuto localizzazione retrobulbare e nel secondo caso è stato trattato un focolaio osteomielitico con interessamento mandibolare. Altri due conigli presentavano una evidente sintomatologia neurologica caratterizzata da opistotono e rotazione della testa. Tutti i conigli sono stati trattati con rimedi omeopatici differenti come indicato dalla repertorizzazione. La terapia omeopatica è stata scelta sia come prima soluzione terapeutica che come alternativa a trattamenti allopatici che non miglioravano la condizione clinica.

CASI CLINICI

Caso n.1

Pablo è un coniglio maschio di sei anni e vive in giardino con altri due conigli; l’alimentazione è a base di verdura e di mangime commerciale composto da mais, fioccati, semi e cereali. Pablo è stato operato un anno prima per maleocclusione e displasia dentale causate da una eccessiva crescita dei denti molari che determinavano episodi di diarrea ricorrente. Con l’intervento chirurgico si è provveduto a correggere l’eccessiva crescita dei molari. A distanza di un anno dall’intervento, nel mese di maggio 2010, Pablo evidenzia esoftalmo a destra e presenza di pus a livello del canto mediale dell’occhio. Si procede con indagine radiografica e tampone per esame batteriologico ed antibiogramma, l’infezione è causata da Pasteurella Multocida. Si decide di iniziare una terapia farmacologica con enrofloxacina (Baytril® 2,5% dose di 10 mg/kg ogni 12 ore). Si consiglia di effettuare un intervento chirurgico consistente nell’enucleazione del globo oculare e drenaggio dell’ascesso.  La terapia farmacologica non permette di ottenere risultati significativi e i proprietari sono contrari all’intervento chirurgico così si decide di iniziare un trattamento omeopatico. Per la repertorizzazione sono stati scelti dei sintomi modalizzati, per questo motivo sono stati valutati dei sintomi organici chiari.

TERAPIA

Rimedio omeopatico

Dopo due giorni di somministrazione si osserva un aumento dello scolo purulento dalla parte interna della rima palpebrale, successivamente si apre una seconda fistola. L’ascesso si riduce in circa 15 giorni e si repertorizza nuovamente il caso clinico. La raccolta dei sintomi conferma Silicea, somministrando il rimedio tre volte a settimana.

A distanza di circa due mesi la condizione clinica migliora definitivamente e si sospende la somministrazione del rimedio. Dopo circa quaranta giorni si ripresenta un lieve esoftalmo con presenza di pus, sempre di colore giallastro che agglutina la palpebra, si riprende la terapia omeopatica con somministrazione di 2 gocce tre volte a settimana e la situazione clinica migliora nuovamente. A distanza di due anni Pablo continua ad assumere il rimedio omeopatico Silicea ogni 15 giorni senza evidenziare recidive.

Caso n.2

Cunny è un coniglio maschio di 4 anni, l’alimentazione è esclusivamente a base di mangime pellettato, di fioccati, di semi di mais e girasole. All’età di due anni è stato operato perché presentava deviazione dei molariformi  e degli incisivi, questi ultimi sono stati asportati. I proprietari riferiscono che Cunny è inappetente ed emana un odore sgradevole. La visita clinica evidenzia una tumefazione del lato sinistro della mandibola, assenza di lesioni cutanee, odore acido. Durante la visita clinica Cunny non collabora, non ama essere visitato, si agita e reagisce in modo violento, questo atteggiamento peggiora se si cerca di ispezionare la bocca. Successivamente si procede con l’indagine radiografica che evidenza un focolaio di osteomielite a carico della mandibola. Si effettua la centesi per raccogliere del materiale biologico per l’esame batteriologico, che risulta positivo a Pasteurella multocida. Il contenuto dell’ascesso è denso e di colore biancastro. Questo caso clinico è stato affrontato valutando dei sintomi mentali evidenti, infatti i proprietari hanno riferito che Cunny è un soggetto tranquillo, si fa accarezzare e non reagisce in modo improvviso al contatto fisico, soltanto da alcuni giorni è diventato intrattabile. I sintomi inseriti nella repertorizzazione sono sia di tipo organico che mentale.

Il rimedio scelto viene somministrato due gocce due volte al giorno. Cunny viene ricoverato in ambulatorio, dopo sei ore dalla somministrazione del rimedio è più tranquillo e si lascia visitare, riprende ad alimentarsi.  Dopo cinque giorni di terapia l’ascesso fistolizza e inizia la fuoriscita del pus che continua ad essere denso e biancastro, l’odore acido è assente. Si continua con la terapia omeopatica per 20 giorni, successivamente si repertorizza il caso clinico perché l’ascesso è freddo, il pus è più liquido ma il colore è giallo.  Dopo la seconda repertorizzazione si decide di cambiare il rimedio, così si sospende Hepar Sulphuris e si  somministra Silicea 30 CH due gocce una volta al giorno per 15 giorni. Silicea ha esercitato un’azione profonda permettendo il completo svuotamento dell’ascesso e favorendo la guarigione della fistola. A distanza di 11 mesi la guarigione dell’ascesso è stata completa e non ci sono state recidive.

Caso n 3:

Bunny è un coniglio maschio di 7 anni, non vaccinato, che vive in gabbia esterna, la dieta è a base di mangime commerciale e fieno. I proprietari decidono di fare visitare Bunny perché ha presentato, in poche ore, rotazione della testa con spasmi continui e opistotono (Head-tilt), il peggioramento è iniziato a causa del vento e della repentina diminuzione della temperatura. L’esame clinico evidenzia difficoltà a mantenere la stazione quadrupedale, ci sono movimenti di rotazione continui con difficoltà a trovare l’equilibrio, si alternano fasi di riposo con deviazione della testa ad una serie di rotazioni complete sia del corpo che della testa, questa situazione clinica è riconducibile a Sindrome Vestibolare. I movimenti rotatori riprendono in presenza di rumori improvvisi e con il contatto fisico. I sintomi raccolti per la repertorizzazione sono sia eziologici, come brusca variazione di temperatura, che fisici, questi ultimi ben modalizzati.

Si decide di iniziare la terapia con il rimedio omeopatico in gocce, ad intervalli ravvicinati ogni tre ore, osservando l’evoluzione clinica, Bunny viene ricoverato in ambulatorio. Dopo la prima somministrazione riposa in un angolo della gabbia-ricovero, successivamente migliorano gli spasmi e sembra più tranquillo. Il giorno seguente, dopo un ricovero di 24 ore viene dimesso e si prescrive il rimedio due volte al giorno, migliorano prima i movimenti di rotazione e in seguito la torsione della testa.  Dopo circa una settimana la guarigione clinica è quasi completa, si rivaluta repertorizza il caso clinico e si continua con lo stesso rimedio, due somministrazioni a settimana, il miglioramento è lento e graduale. Nel caso specifico di Bunny la situazione clinica si è stabilizzata ma a distanza di cinque mesi è ancora presente una rotazione di circa 20 gradi della testa probabilmente a causa di lesioni a carico dell’orecchio interno.

Caso n. 4

Camilla è una coniglia di due anni, non vaccinata, vive libera  in casa e l’ alimentazione è a base di mangime commerciale. Il caso clinico mi è stato riferito da un collega, in quanto dopo il sesto giorno di terapia farmacologica a base di enrofloxacina (Baytril® 2,5 % iniettabile dose 10 mg/kg due volte al giorno) non mangiava e sembrava più abbattuta. La sintomatologia iniziale era di Head-tilt, opisotono e rotazione della testa. Si intraprende una terapia omeopatica e si repertorizza il caso sulla base della valutazione clinica fatta al momento e delle informazioni fornite dal collega che la teneva precedentemente in cura.

Si somministra il rimedio omeopatico  due volte al giorno, dopo un’ora Camilla è più reattiva e gradisce mangiare, diminuisce il tremore. Dopo il terzo giorno scompare la torsione della testa,  la guarigione clinica è completa.