Terapia Tradizionale e Prognosi
Dott.ssa Chiara Scerna
chiara.scr@hotmail.it
Terapia:
Il trattamento d’urgenza, durante l’attacco asmatico, prevede come prima cosa la stabilizzazione del gatto mediante somministrazione di ossigeno, broncodilatatori e glucocorticoidi a rapida azione; per la somministrazione dei farmaci è preferibile utilizzare la via intramuscolare o sottocutanea per ridurre al minimo lo stress dell’animale. Nei casi più gravi può essere utilizzata anche l’adrenalina.
La terapia di mantenimento varia da soggetto a soggetto in quanto alcuni gatti necessitano di terapia farmacologica solo durante l’esacerbazione dei sintomi mentre per altri la somministrazione dei farmaci deve avvenire per periodi prolungati nel tempo.
In prevenzione è preferibile allontanare, quando possibile, qualsiasi allergene riconosciuto come fattore predisponente e/o scatenante; in caso di dubbio è possibile allontanare l’allergene sospetto e valutare la comparsa di eventuali miglioramenti nell’arco delle due settimane. Nel caso in cui il gatto sia obeso, sempre a scopo preventivo, è indicato il controllo del peso corporeo e del regime dietetico.
L’asma felina, oltre ad essere una patologia progressiva che tende a cronicizzare, è caratterizzata anche da un elevata frequenza di recidive, per tali motivi la maggior parte dei soggetti necessita di terapie continuative e prolungate nel tempo.
I farmaci d’elezione purtroppo non sono privi di effetti collaterali il che complica notevolmente il trattamento dei gatti asmatici; tra i glucocorticoidi il prednisolone è quello maggiormente utilizzato mentre tra i broncodilatatori si preferiscono le metilxantine (aminofillina) ed i simpaticomimetici (terbutalina).
I FARMACI DESCRITTI IN QUESTO ARTICOLO LI POTETE TROVARE NELLA SEZIONE DI FARMACOLOGIA
Prognosi:
La prognosi è variabile da caso a caso e dipende da gravità e frequenza di comparsa dei sintomi, nonché dalla tempestività ed efficacia del trattamento farmacologico; si possono controllare i sintomi clinici con trattamenti palliativi ma la guarigione completa è difficile se non si riconosce la causa primaria. Solitamente la prognosi è riservata in quanto non sono infrequenti le complicanze secondarie, tra cui infezioni batteriche e bronchite cronica, e le recidive.
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