Prognosi energetica

è deducibile soltanto “a posteriori”. Dopo la somministrazione del rimedio omeopatico corretto il paziente è in grado di:

  • recuperare un buon livello di autonomia
  • mantenere l’autonomia nel tempo

Limiti della metodica omeopatica

  • difficoltà di diagnosi del rimedio corretto attraverso una gerarchizzazione scorretta dei sintomi
  • difficoltà di valutazione della capacità reattiva del paziente
  • difficoltà di interpretazione del riferito del proprietario

Fattori condizionanti e limitanti

situazioni verificabili da chiunque quando si ampliano gli orizzonti di approccio e relazione al paziente

  • postumi di patologie che debilitano il paziente e ne riducono la capacità reattiva
  • stress emotivo profondo e prolungato nel tempo come:
  1. sindrome abbandonica
  2. morte di familiari
  3. morte di altri animali con cui hanno sempre convissuto
  4. difficoltà di interazioni o umani appartenenti al nucleo familiare
  5. cambio di residenza o trasferimento al pensionato
  6. cambio di abitudini di vita
  7. sospensione dell’attività fisica, ludica o sportiva
  • lunghi periodi di trattamento con farmaci convenzionali
  • pazienti sottoposti ad intervento chirurgico
  • pazienti sottoposti a lunghi periodi di immobilizzazione
  • difficile comprensione da parte del proprietario dell’evolversi della terapia
  • concomitanti gravi endocrinopatie (morbo di Cushing, morbo di Addison..)

Differenze tra approccio tradizionale e omeopatia

diverso approccio al paziente:

  • uguale iter diagnostico
  • diversi parametri di riferimento