Patogenesi: complesso iperplasia endometriale cistica – piometra
Patogenesi
Dott.ssa Chiara Dissegna – chiara.dissegna@gmail.com
Alla base dello sviluppo della piometra c’è un complesso di fattori eziologici che includono l’influenza ormonale sullo sviluppo uterino, la virulenza dei batteri infettivi, la capacità propria della cagna di combattere le infezioni e la sua sensibilità ai prodotti batterici e infiammatori.
Complesso iperplasia endometriale cistica (CEH) – piometra.
Durante il ciclo estrale, le ghiandole uterine producono le loro normali secrezioni. Con l’età (indipendentemente dalle gravidanze avute o meno) queste ghiandole possono perdere la capacità di svuotarsi,per una minore capacità contrattile della componente muscolare della parete uterina o per cicatrici che occludono il condotto. In questo modo si sviluppano delle cisti con apertura verso il lume dell’utero (iperplasia endometriale cistica).

Ad ogni ciclo estrale, non appena la cervice si rilassa, i batteri presenti in vagina o introdotti durante il coito possono entrare nell’utero. Solitamente gli estrogeni provvedono a proteggere dalle infezioni, stimolando le contrazioni uterine. Nelle femmine con iperplasia endometriale cistica, le contrazioni uterine possono non essere efficienti e i batteri possono rimanere nel lume uterino e successivamente invadere la parete.
Dopo l’ovulazione, le concentrazioni di progesterone aumentano e rimangono elevate per 45-60 giorni. Il progesterone è un ormone che promuove sia la secrezione ghiandolare uterina (per il mantenimento della gravidanza) sia la crescita batterica, poiché sopprime le contrazioni uterine e quindi crea un ambiente adatto alla sovra crescita batterica. Nelle femmine con CEH, i batteri che sono presenti dentro e attorno alle ghiandole proliferano nei tessuti circostanti durante la fase di produzione del progesterone.
All’inizio troviamo solo uni’infiammazione della parete dell’utero (chiamata endometrite subacuta). Non ci sono sintomi in questo stadio. Con il ripetersi del ciclo, quest’infiammazione peggiora via via fino a che i batteri e l’infezione ritenuta nell’utero iniziano a produrre pus in quantità significante. In certe femmine, può esserci uno stadio di accumulo di muco nell’utero prima della formazione di pus. In queste femmine c’è una disfunzione ghiandolare o linfatica con conseguente accumulo di liquido nell’utero ma senza sovracrescita batterica nel fluido. Questo condizione è definita mucometra. E’ comunemente sotto diagnosticata poiché non si sono sintomi e lo scolo è chiaro, lattescente e può non essere visto. Solitamente la mucometra si risolve da sola, senza trattamenti.

Se è vero che la CEH è presente nella maggior parte delle femmine che sviluppano piometra, in certi casi la malattia può svilupparsi da sola. Non è ancora chiaro come queste possano accadere: probabilmente esistono dei difetti anatomici o fisici che predispongono alla contaminazione batterica., come un’alterazione della vagina o della cervice dell’utero.
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