Leishmaniosi: epidemiologia
Epidemiologia
Dott.ssa Simona Foti fotisimona@libero.it www.simonafoti.com
Presente soprattutto nelle zone costiere, in Europa in particolare nel bacino del mediterraneo. In Italia la maggior incidenza si ha nel centro-sud, in Liguria e Toscana. Ma dagli anni ’90, i cambiamenti climatici stanno favorendo una più ampia diffusione del vettore nelle regioni del Nord ed una comparsa sempre maggiore della patologia.Nelle zone endemiche si riscontra una sieropositività del 60% con una percentuale del 2-5%di nuovi casi annui.
Pur esistendo più di sedici sottospecie di Leishmania, l’unica che interessi il nostro continente è la Leishmania infantum. La trasmissione di questo protozoo avviene attraverso la puntura di particolari zanzare (flebotomi, i cosiddetti pappataci) femmine infette. La presenza e le caratteristiche di sopravvivenza del flebotomo sono fondamentali per comprendere le strategie di lotta e prevenzione della leishmaniosi in quanto la prima “terapia” è senza dubbio evitare la puntura del flebotomo.
Il flebotomo grande circa 3 mm vive a temperature superiori ai 20° ,con elevata umidità, preferibilmente in pianura, circola dalla sera all’imbrunire per tutta la nottata, dalla primavera al tardo autunno. Solo la femmina del flebotomo trasmette la Leishmania ingerendo i protozoi dal sangue di un individuo infetto. All’interno di essa le Leishmanie subiscono delle modifiche evolutive (amastigote-promastigote Tab.1) reinfettando, quindi, sempre ad una certa distanza dall’ingestione del protozoo.

