Articolazioni
Articolazione della colonna vertebrale
Dott. Mauro Dodesini – mauro.dodesini@omeopatiapossibile.it

Le vertebre si uniscono tra di loro attraverso che si realizzano tra i corpi e gli archi.
Tra i corpi vertebrali si realizzano le anfiartrosi : articolazioni semi mobili le cui superfici articolari sono riunite attraverso un disco fibro-cartilagineo continuo con le superfici stesse. Questo disco assume forma e spessore variabili a seconda delle regione vertebrale corrispondente e normalmente presenta una faccia craniale convessa e una caudale concava : entrambe aderiscono alle cartilagini articolari dei corpi vertebrali.
Nei dischi intervertebrali distinguiamo due parti :
a) una periferica fibro-cartilaginea : l’anello fibroso del disco. Larga ed elastica è formata da fasci paralleli di fibre connettive immerse in un tessuto ialino con fibre elastiche. I fasci connettivali inseriti con le loro estremità sulle superfici articolari si raccolgono per formare lamine concentriche tanto più dense quanto sono vicine alla periferia. In ciascuna lamina la direzione dei fasci incrocia ad X quelli della lamina vicina. Ne deriva una certa elasticità e una forte solidità nell’unione dei corpi vertebrali. Avvicinandosi al centro polposo la tessitura diviene più lassa e più cartilaginea e le componenti fibrose diminuiscono.
b) una centrale polposa occupa la regione centrale del disco. Di consistenza gelatinosa è formato da tessuto connettivo mucoso nel quale si trovano parti che sono “ le vestigia “ della corda embrionale. Nei soggetti giovani la sostanza polposa è abbondante, molle e apparentemente fluida, poi man mano il soggetto invecchia diventa sempre più fibrosa diminuiscono le sue dimensioni e aumenta la sua consistenza. Questa sostanza è mantenuta sotto pressione nella parte profonda del disco, ma quando la solidità e l’aderenza dell’anello fibroso alla cartilagine vertebrale diminuiscono con l’età possono avvenire scollamenti o fessurazioni attraverso i quali il nucleo fare ernia. Poiché l’evoluzione senile degli anelli fibrosi è più precoce dorsalmente ed il legamento longitudinale dorsale è più fragile, lateralmente queste ernie provocano compressioni del midollo spinale o dei nervi rachidiani in corrispondenza del loro passaggio nei fori di coniugazione.
I corpi vertebrali oltre che dai dischi interossei sono uniti da due legamenti longitudinali o vertebrali comuni: ventrale e dorsale.
1) legamento longitudinale ventrale :
è un cordone fibroso lungo ed appiattito che si estende ventralmente ai corpi vertebrali fissandosi sia su di questi che sulla area corrispondente dei dischi intervertebrali.Nei carnivori è assai esile e origina dalla cresta ventrale dell’epistrofeo e si prolunga nelle regioni cervicale e toracica. Si riduce la larghezza ma incrementa lo spessore e la robustezza dalla settima vertebra toracica e termina con un’inserzione “ a raggio “ sulla faccia ventrale del sacro.
2) legamento longitudinale dorsale :
nastro fibroso lungo ed appiattito che si estende dorsalmente ai corpi vertebrali dal legamento odontoideo dell’epistrofeo al sacro. Aderisce sia ai corpi vertebrali che ai dischi con un aspetto “ a clessidra “ : si allarga in corrispondenza dei dischi e restringe verso la metà dei corpi vertebrali.
L’unione tra gli archi vertebrali avviene attraverso una diartrosi tra i processi articolari craniali e caudali di ciascuna vertebra.
Gli archi inoltre sono uniti dai legamenti interlamellari, interspinosi e sopraspinoso.
Il legamento sopraspinoso :
è un robusto fascio fibroso che si estende dalla tuberosità della nuca nell’Uomo, nel Bovino e nel Cavallo, mentre nel Cane dal processo spinoso dell’epistrofeo alla regione coccigea inserendosi sulla sommità dei processi spinosi.
Ne distinguiamo due porzioni :
a) legamento cervicale o nucale : costituito da una sola porzione funicolare o corda formata da due lamine elastiche appiattite trasversalmente accollate sul piano mediale che originano dal processo spinoso dell’epistrofeo e raggiungono la sommità del primo processo spinoso toracico per continuarsi nel legamento sopraspinoso.
b) legamento sopraspinoso di natura fibrosa continua causalmente la porzione funicolare del legamento nucale fissandosi sulla sommità dei processi spinosi fino alle vertebre coccigee.

R.Barone “Anatomia comparata dei mammiferi domestici” Edagricole Bologna, 1998