Papillomatosi bovina
Cartella clinica:
Dr. Lorenzo Rossi, Modena – Responsabile Gruppo di Studio Buiatrico della Scuola Superiore Internazionale “R. Zanchi” di Cortona (AR)
Nella pratica professionale degli animali da reddito, frequentemente, viene richiesto l’intervento terapeutico su soggetti in cui, sia per le tecniche di allevamento sia per la turnazione delle maestranze, gli elementi anamnestici e comportamentali di particolare interesse omeopatico da valutare sono modesti, quando non assenti. In questi casi, tramite l’osservazione e la valorizzazione della semeiotica omeopatica è possibile, in ogni modo, fare una efficace prescrizione omeopatica come nel caso della papillomatosi bovina.
Papillomavirus: virus che causa lesioni cutanee che appaiono prima come escoriazioni e poi come masse a forma di cavolfiore, secche, cornee e biancastre. In buiatria, il virus Bovine Papilloma Virus (BPV- virus a DNA della famiglia Papillomaviridae ) nei suoi vari sottotipi, causa lesioni di tipo neoplastico dell’apparato tegumentario e del tratto digestivo superiore; sono tumori benigni e generalmente regrediscono, ma a volte persistono e possono essere il punto di riferimento per trasformazione maligna di carcinoma a cellule squamose, in particolare in presenza di cofattori ambientali.
Nell’uomo è causa di varie neoplasie, generalmente verruche sulla cute e papillomi sulle mucose.
28 agosto 2011
Una bovina presenta una notevole massa, doppiamente peduncolata, localizzata nella parte apicale della scapola destra, diagnosticata clinicamente come papillomatosi. Prima di procedere all’escissione chirurgica, riservandola in caso di insuccesso, viene chiesto l’intervento omeopatico per cui si reportizzano i sintomi oggettivamente osservabili.



TERAPIA
Rimedio Omeopatico: una volta al giorno per cinque giorni
Risultati
Il riassorbimento della massa si è realizzato nell’arco di poco più di tre mesi come documentato dalle immagini sottostanti nelle varie fasi regressive.


Discussione
Il trattamento dei papillomi, almeno quelli di notevoli dimessioni è, nomalmente, di stretta pertinenza chirugica risultando improbabile, anche se teoricamente possibile, il riassorbimeno spontaneo.
L’omeopatia veterinaria riesce con il solo trattamento per via orale a rimuovere la massa, sempre neoplastica ancorchè benigna, senza ricorrere all’intervento chirurgico decisamente più impegnativo e invasivo.
Conclusioni
La metodologia omeopatica veterinaria, applicata esclusivamente con l’osservazione diretta
dei sintomi del quadro patologico permette, in ogni modo, una efficace terapia.